I.D.E.A. - Immagina DI Essere Altro nasce come progetto editoriale nel 2015 per la rivalutazione del genere fantastico made in Italy, e diventa ufficialmente Casa Editrice nel marzo 2016, dall’incontro tra i fondatori, Marco D’Abbruzzi e Claudia Cintio.
Dopo un anno di studio del
panorama editoriale e delle sue normative, la CE romana apre i battenti e
inizia da subito a farsi conoscere tramite
fiere del fantastico e di settore.
Composta di giovani professionisti, I.D.E.A.
vive di creatività e dinamismo, qualità che non hanno arrestato la sua
crescita neanche durante il periodo “covid” e che hanno permesso la
trasmissione dei valori aziendali a tutti i lettori.
Nella mentalità dei suoi fondatori, il fantastico è un genere che ha dato
tantissimo a tutte le generazioni e in tutti i secoli.
Claudia, la Responsabile, vede i poemi epici, cavallereschi, il corpus
dantesco, le novelle, le storie del XVII secolo e i romanzi del romanticismo,
al pari delle produzioni pubblicate tra XX e XXI secolo. “In fondo - dice lei - la
fantasia è tale perché fa sognare. È prendere l’assurdo e renderlo reale, e
questo accade anche in Ariosto, Boccaccio, Dante, Shelley, Stevenson, Poe e
molti altri, potrei continuare all’infinito”.
“Un romanzo senza un messaggio è solo un libro”
il motto di I.D.E.A..
Dal 2020 la Casa Editrice apre anche alla narrativa di genere e di formazione, con un libro l’anno, “perché alcune storie hanno bisogno di arrivare al lettore”.
L’esperimento “fuori dai binari del fantastico” è partito in piena pandemia con il romanzo di formazione Cattivi Ragazzi. Una sfida per il proprio pubblico, abituato al fantasy, allo sci-fi e all’horror, che invece ha accolto positivamente la novità.
“Gli iders” dicono i responsabili, “Sono dei lettori formidabili, dalla mente aperta. Hanno accettato questa nuova sfida, come hanno fatto con ogni libro del catalogo”.
Gli iders, mix tra "IDEA" e "readers" è il nome che i lettori di IDEA si sono scelti. Tramite un saldo legame di fiducia, costruito tra le fiere e i social, e soprattutto su Instagram nell'ultimo anno, la community di IDEA è cresciuta tantissimo, al punto da chiedere alla CE un nome con cui definirsi. Democraticamente, con votazione tramite post, i lettori hanno scelto "iders" tra le opzioni a disposizione, proposte dallo staff e dagli autori di IDEA.
I traguardi e il concept
In questi cinque anni di attività, I.D.E.A. ha superato le difficoltà con professionalità ed entusiasmo, lavorando sempre al meglio. Ad esempio con la scelta di pubblicare pochi libri l’anno, in modo da lavorare sulla qualità e non sulla quantità.
Piccola nelle dimensioni, ma non nel cuore, la Casa Editrice si è affermata non solo tramite la scelta di autori accuratamente selezionati dal reparto Valutazione Testi, ma anche con la ricerca di mercato, chiedendo direttamente al cliente “cosa volesse leggere”.
Il rapporto di I.D.E.A. con i suoi lettori è infatti continuo e molto stretto. Sono proprio gli iders, tramite i social, a scegliere i generi per le pubblicazioni future. Chi sono
Tutto questo nasce dall’esigenza dei suoi fondatori, in particolare di Marco D’Abbruzzi, Responsabile Legale di I.D.E.A., nonché autore e lettore, di ricercare un ambiente sereno, in cui gli autori potessero trovare un “porto sicuro” e i lettori potessero esprimersi e scegliere.
“Sono i lettori i veri protagonisti del nostro lavoro - D’Abbruzzi ci tiene a puntualizzare il focus della CE - “Senza di loro non avrebbe senso pubblicare, no?”.
Lo stesso entusiasmo anima anche gli autori della Casa Editrice, che vengono seguiti nel loro percorso editoriale dall’inizio alla fine della pubblicazione, e oltre.
In redazione si lavora duramente, ma sempre con il sorriso e guardando avanti. Purtroppo alcuni progetti sono in pausa, a causa del difficile periodo che tutti stiamo vivendo.
“Nel futuro ci sono grandi progetti, ma attendiamo il ritorno di tempi migliori - guarda avanti D’Abbruzzi - Fare poco e bene per ora ha funzionato e ha portato grandi risultati”.
Con questa filosofia, molto vicina al cliente e all’autore, I.D.E.A. è nata e cresciuta, e continuerà a vivere. “La salita è ripida, soprattutto in un periodo come questo, ma se c’è una salita, c’è anche un guardarsi indietro con soddisfazione per la strada fatta”.