Il 20% del Pil nazionale: da questo dato gli esperti dell’immobiliare chiedono di ripartire, a un anno esatto dall’inizio della pandemia. E sì, perché quando si parla di immobiliare non ci si può limitare solo al mero concetto di acquisto o case in vendita, ma ad un’accezione più ampia che comprende l’intero indotto. Per questo esperti e professionisti del “mattone” si rivolgono alla figura del neo Presidente del Consiglio Draghi, al fine di indicare quelli che sono gli interventi necessari per tutelare questo comparto strategico, in attesa delle risorse del Recovery Fund.
Torna a parlare di taglio dell’imposizione fiscale sugli immobili Fimaa-Confcommercio, il cui peso si aggira intorni ai 50 miliardi di euro l’anno tra Imu, imposte di registro su compravendite e affitti, e quelle sui redditi da locazione. E chiede di sfruttare le risorse del Next Generation EU per la riqualificazione urbana.
Sella stessa linea è il Presidente di Scenari immobiliari – Marco Braglia – il quale sostiene l’importanza di intervenire sulle infrastrutture pubbliche e sulla ristrutturazione urbana privata, facendo così ripartire il comparto edilizio.
Per Renato Londoni – Presidente di Kiron Partner Spa – bisogna puntare sul Real Estate e rilanciare le numerose società di cui fanno parte, attraverso finanziamenti agevolati e sgravi fiscali estesi anche alle famiglie.
Agevolazioni fiscali e ridimensionamento fiscale sugli immobili continua a chiedere Confedilizia, soprattutto alla luce del crollo dei valori immobiliari, insieme alla prosecuzione della cedolare secca da estendere anche alle locazioni non residenziali.
Fonte notizia
cambiocasasrl.biz