Un disco introspettivo, curato nei dettagli dove il jazz contemporaneo si fonde con il rock, l’elettronica e anche la musica d’autore. In questo modo potremmo riassumere l’essenza di UnderSee, album d’esordio della musicista e cantante Sara Simionato che esce il 30 dicembre 2020 per l’etichetta Emme Record Label. La formazione nasce nel 2019 ed è completata da Francesco Pollon al pianoforte, tastiere, synth, Luca Zennaro alla chitarra e Cristian Tiozzo alla batteria. I brani che compongono questo progetto, pur partendo da una base jazzistica, spaziano fra diversi stili musicali creando un sound avvolgente, originale spesso dai tratti onirici. Il rock è senza dubbio una delle componenti distintive del quartetto, soprattutto quando la ritmica diventa più potente e i suoni elettronici prevalgono su quelli acustici. Tuttavia la parte elettronica, e psichedelica hanno anch’esse un ruolo fondamentale per il sound della band che diventa unico e originale. I sei brani inediti del disco raccontano spesso una parte interiore della compositrice, dando ampio spazio anche ad una scrittura molto diretta e ricercata. Ognuno di essi, eccezion fatta per quello d’apertura, viene anticipato da un interludio, una composizione più breve dal sound acustico e decisamente più morbido, creata per spezzare l’idea tradizionale della canzone suonata in gruppo. Spesso sono degli Haiku, ovvero poesie giapponesi in tre versi, scritti anche da grandi autori che accompagnano le composizioni.
Il disco si apre con Fare Thee Well, un pezzo introspettivo dal grande senso melodico che parla di quanto è importante farsi forza anche durante i periodi di difficoltà. Il brano, che sintetizza alla perfezione l’anima della band, si apre con una linea melodica avvolgente per poi dar vita ad un crescendo in cui spicca un espressivo solo di chitarra, seguito da un altro più psichedelico delle tastiere, fino ad una conclusione in grande stile. What I’d Like to Tell You è, invece, un brano dai tratti onirici che mette in mette in evidenza l’armonioso timbro vocale di Sara Simionato che in questo caso diventa quasi uno strumento al servizio della band. When the Night Gets Colder è forse il pezzo più malinconico dell’album, un crescendo che parte da un semplice accompagnamento di pianoforte che in seguito con l’aggiunta degli altri strumenti apre la strada alla psichedelia. Trees è forse la composizione più vicina ad un’idea di jazz tradizionale ma sempre contaminata dai suoni moderni e dall’elettronica, mentre Between The Lines torna ai sintetizzatori e ad una ritmica decisamente più arrembante: un brano in cui l’anima funk rock della band esce fuori in maniera quasi prepotente. Il disco si chiude con Poems, canzone elegante, che alterna momenti rarefatti ad altri in cui spiccano le doti vocali di una cantante, che pur essendo la leader del progetto si mette sempre al servizio della band e della composizione.
Spotify
https://open.spotify.com/album/3psO8axBuE9ybeT1JRUYTp?si=0PmySjs5Qvei45RVZxYu-g
Tracklist
Fare Thee Well
Haiku, The Falling Blossoms
What I'd Like To Tell You
Haiku, Saying Something
When The Night Gets Colder
Haiku, Morning Sun
Trees
Scarborough Fair
Between The Lines
Confessions
Poems