Clemente Mastella, non bastavano le Regioni. Ora ci si mettono anche i Comuni a contestare il Governo?
Volevano fare i furbi. Fortunatamente sembra che ci abbiano ripensato. Volevano interpretare la parte dei belli e buoni, riservando a noi quella dei brutti e cattivi. Per noi, facevano capire, può restare tutto aperto fino alle 24, ma voi, mi raccomando, a partire dalle 21, perlustrate piazze e piazzette e, laddove c’è movimento, chiudete bar, ristoranti, chioschi e chioschetti ed emettete il triplice fischio. La partita è finita. Tutti con la mascherina a casa. L’Anci ha protestato e ha fatto bene. La parola sindaco è sparita e il gravoso compito spetterà ai prefetti e alle forze di polizia. Come è giusto e naturale che sia. Quanto alle chiusure e ai divieti, mi faccia dire che qualcuno pensi anche a ristorare i ristoratori, perché settori, già in crisi di per sé, ora rischiano di chiudere, se ogni giorno si riducono la qualità e le possibilità dell’offerta. Fino a mezzanotte, tavoli distanziati, un massimo di 6 persone per ogni tavolo, la mascherina fino a quando la bocca è chiusa. Tutto giusto, ma la gente recepisce che c’è da aver paura e resta a casa. Anche io ho ridotto drasticamente i miei pranzi e le mie cene al ristorante. Quindi, ristoriamo questi poveri ristoratori con aiuti economici e fiscali.
I Comuni abbandonano, quindi, il fronte di guerra. Le Regioni, invece, restano in trincea e sembra che non gli stia bene niente?
Me lo faccia dire, faccio politica da una vita e ricordo perfettamente che di fronte alla minaccia del terrorismo non ci furono destra e sinistra, Dc e Pci. Seppero tutti far fronte comune e il terrorismo fu debellato. Il coronavirus è molto peggio del terrorismo. Ha fatto un’infinità di morti più di quelle imputabili al terrorismo. Oggi purtroppo non c’è quella unità d intenti. Oggi, se non la penso come te sul resto, non posso pensarla come te sulle misure da adottare contro il Covid. E così le Regioni attaccano il Governo spesso solo per motivi politici. Litighiamo, ci dividiamo, facciamo gli Orazi e i Curiazi, ma qui non ci sono Roma e Albalonga, ma un virus terribile, che approfitta delle divisioni del nemico per continuare a spadroneggiare.
Su che cosa non d’accordo con il Presidente del Consiglio?
Ho sentiti ieri la bocciatura del Mes, che definirei barocca per gli orpelli e gli elzeviri utilizzati. Accontenta i Cinquestelle, compiace la Destra, ma con quei soldi sa quante attrezzature si potevano fornire agli ospedali, magari a quelli fatiscenti di molte zone del Sud d’Italia. Mi dirà che su questo il Governo rischierebbe di cadere. Se è su questo, che cada pure. Non è tempo di proclami politici. La guerra contro il Covid non li consente. E non può attendere.
Antonello Sette