Come accaduto per altri comparti economici, l’epidemia da Covid, nel bel mezzo della sua portata, non ha risparmiato nemmeno il mercato europeo dei trattori agricoli. Lo si evince dall’analisi delle immatricolazioni in diversi paesi del vecchio continente condotta da CEMA, l’associazione europea dei costruttori di macchine per agricoltura.
Nel primo semestre 2020 si registra un calo del 12,8% rispetto ai primi sei mesi del 2019, con circa 89.105 trattori immatricolati (tra i quali si annoverano altri veicoli come sollevatori telescopici, quad, ecc). Se i primi due mesi di quest’anno risultano essere in linea con quelli degli anni precedenti, le flessioni registrate nel periodo del lockdown e quello successivo sono la testimonianza dell’impatto devastante che il Covid ha avuto sull’economia globale: -7,11% a marzo, -25,81% ad aprile, -22,72% a maggio e -12,03% a giugno rispetto al 2019.
Bilancio in rosso anche per l’Italia, dove il primo semestre dell’anno si è chiuso un brusco -18% rispetto allo stesso periodo del 2019. Flessione avviata già a gennaio e febbraio con un -3,7%, e proseguita nei mesi successivi: marzo -34,4%, aprile -23,3%, maggio -24,7% e giugno -14,4%. Percentuali, quelle relative agli ultimi due mesi del periodo, che denotano una lenta ripresa, incoraggiata dalle misure del governo a sostegno degli investimenti per favorire la digitalizzazione e innovazione delle macchine agricole, come ad esempio il piano Impresa 4.0 o i bandi Isi Inail. Una ripresa che potrebbe essere ulteriormente sostenuta con i fondi in arrivo dal Recovery Fund.
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