Stiamo attraversando veramente un periodo molto difficile, dov’è richiesto il buon senso da parte delle persone che, con usando le dovute precauzioni, fungono da sistema di prevenzione al contagio Coronavirus. Parliamo della tutela della salute propria e di chi ci sta vicino.
Ed è qui che entra in gioco La via della felicità, una guida al buon senso che i volontari La via della felicità stanno diffondendo online per contribuire al benessere e all’uso del buonsenso.
Tra molti popoli, in molti paesi e per molti secoli, ci sono state versioni di quella che viene chiamata la “Regola Aurea”.
Quella data sopra è la versione che riguarda le azioni dannose che il filosofo L. Ron Hubbard ha riportato in questa guida al ripristino dei valori morali.
Solo un santo potrebbe passare tutta la vita senza mai danneggiare nessuno. Ma solo un criminale fa del male alle persone attorno a lui senza pensarci due volte.
A parte i sensi di “colpa”, di “vergogna” o la “coscienza sporca”, che possono essere piuttosto reali e negativi, è anche vero che tutto il male che una persona fa può ritorcersi contro di lei.
Non tutti gli atti dannosi sono riparabili: si può commettere un atto verso un’altra persona che non è possibile ignorare o dimenticare. L’assassinio è uno di questi. Possiamo dire che la violazione grave di quasi ogni precetto contenuto in questo libro può diventare un atto irreparabile nei confronti di un’altra persona.
Distruggere la vita di un altro può causare la propria rovina. La società reagisce: le prigioni ed i manicomi traboccano di persone che hanno danneggiato il prossimo. Ma ci sono anche altre punizioni: che si venga catturati o meno, commettere atti dannosi nei confronti degli altri, particolarmente quando questi atti sono nascosti, può provocare gravi cambiamenti nel proprio atteggiamento verso gli altri e verso se stessi, e tali cambiamenti sono tutti tristi. La felicità e la gioia della vita scompaiono.
Questa versione della “Regola Aurea” è utile anche come verifica. Quando si persuade qualcuno a metterla in pratica, la persona può capire che cosa sia un atto dannoso. Le fornisce la risposta su che cosa sia male. La questione filosofica del fare il male, il dibattito su ciò che è sbagliato, riceve risposta immediata su base personale: vorresti che succedesse a te? No? Allora si deve trattare di un’azione dannosa e, dal punto di vista della società, di un’azione sbagliata. Questo può risvegliare la coscienza sociale. Può portare a decidere che cosa si debba o non si debba fare.
In un periodo in cui alcuni non si trattengono affatto dal commettere atti dannosi, il potenziale di sopravvivenza dell’individuo scende ad un livello molto basso.
Se riesci a persuadere gli altri a mettere questo in pratica, avrai offerto loro un precetto in base al quale poter valutare la propria vita e, a qualcuno, avrai fornito la possibilità di riunirsi alla razza umana.
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