La mostra curata da Massimo Licinio e Annalisa Gemmi, raccoglie la sua produzione di arti visive cha va dagli anni ‘80 della formazione liceale, fino ai giorni nostri con una sezione di quadri eseguiti durante il lockdown.
I dipinti esposti sono 47 oltre una ventina di disegni e materiale video (documentari e video arte).
Per Dario Ballantini è sempre stato naturale dipingere, ha cominciato da ragazzo e non ha mai smesso.
La sua è stata, come dimostrano gli scarabocchi, i disegni a penna ed i tentativi di realizzare fumetti contenuti in questa mostra, un’arte impaziente di raccontare, irrequieta come la sua città.
Ballantini ha sempre ricercato una personale espressività che, in questo allestimento, sarà divisa in un percorso fatto di cicli.
La poetica del suo “periodo livornese”, sempre rivolta all’essere umano, ha avuto due fasi: la prima caratterizzata da uno stile che ricorda Egon Schiele, con le figure quasi malate di vivere, la seconda da un vago sentore metafisico, notturno e mistico, in cerca di risposte esistenziali, nel tentativo di placare l’eccessiva gestualità “aggressiva” che sarebbe esplosa in periodi successivi sviluppati dagli inizi del 2000.
Le sue esposizioni in circa 40 anni di attività, hanno raggiunto Musei e Gallerie di quasi tutto il mondo tra cui Parigi, Londra, Cambridge, Miami, Amsterdam e Praga.
Recentemente Ballantini ha prodotto anche alcune sculture in bronzo ed esplorando un mondo finora solo rasentato dalla sua attività televisiva, ha realizzato tre opere di video arte (tra cui un omaggio a Lindsay Kemp) che saranno proiettate in una delle sale.
Polo Culturale Bottini dell’Olio
Piazza Luogo Pio, Livorno
21 Agosto – 21 settembre 2020
Orari: dal 21 al 31 agosto ore 21-24. Dal 01 al 20 settembre ore 8.30-19.30.
INGRESSO GRATUITO
Info: 0586 824552
bottinidellolio@comune.livorno.it
Inaugurazione 21 Agosto ore 21.00
Comune di Livorno
Sindaco Luca Salvetti
Assessore alla Cultura Simone Lenzi
Dirigente Settore Attività Culturali Musei e Fondazioni Giovanni Cerini
Ufficio Biblioteche e Musei Cristina Luschi
Ufficio Stampa Ursula Galli