Le Fondazioni hanno contribuito a contrastare l'emergenza con donazioni alla sanità, ma nel prossimo futuro devono continuare a sostenere anche le iniziative culturali: lo ha dichiarato Andrea Mascetti, avvocato e coordinatore della commissione Arte e Cultura di Fondazione Cariplo.
Andrea Mascetti: le Fondazioni rimarranno al fianco della cultura
"Le Fondazioni non hanno il compito di finanziare la sanità. Se qualcuno coltivasse l'idea di andare a rimpinguare alcune aree lasciate scoperte dallo Stato, non coerenti con i nostri statuti e soprattutto con la nostra mission storica, non mi troverebbe d'accordo": sono le parole di Andrea Mascetti, avvocato e da giugno 2019 coordinatore della commissione Arte e Cultura di Fondazione Cariplo. In seguito all'emergenza sanitaria, è nato il timore che le Fondazioni ex bancarie siano destinate a una ristrutturazione che possa privilegiare i contributi a favore del terzo settore a discapito invece delle iniziative a sostegno della cultura: non ci sta Andrea Mascetti, che afferma con forza che "le Fondazioni non solo non taglieranno i contributi alla cultura, ma anzi saranno un punto di riferimento per fare ripartire le iniziative e i progetti". Per quanto riguarda le donazioni che già sono state effettuate a favore della sanità pubblica, queste sono motivate dal grave stato di necessità in cui si ritrovano attualmente soprattutto alcune aree lombarde, che meritano un intervento rapido e concreto, con l'aiuto di tutti.
Andrea Mascetti: servono segnali di speranza e sostegno anche da parte dello Stato
"Cambieremo la struttura dei prossimi bandi, saranno più semplici e finalizzati a far sopravvivere quelle associazioni o quelle imprese culturali che negli anni si sono caratterizzate per la loro serietà o che hanno alle spalle una storia credibile e dunque meritano aiuto in questo momento", ha affermato Andrea Mascetti durante una intervista-riflessione a "Fondazione Leonardo". Anche in seguito al periodo di chiusura che stiamo affrontando, tema caldo rimane quello dell'editoria minore e delle piccole librerie, che già prima dell'emergenza si trovavano in una situazione complicata. "In questi giorni ho comprato molti libri online", racconta Andrea Mascetti, "e pensavo che, forse, questo tempo di segregazione forzata potrebbe sollecitare la voglia di leggere e, quanto prima, di tornare nelle piccole librerie delle nostre città". Da parte dello Stato, l'avvocato auspica dei segnali coraggiosi e chiari a sostegno di questo settore: "Diminuire l'imposizione fiscale alle Fondazioni, ad esempio, o ancora permettere una detrazione totale ai privati che contribuiscono come benefattori al settore culturale del Paese".