La presenza di nei sulla pelle è un fattore di rischio per molti soggetti.
I nei sono delle chiazze cutanee formate da una massa di cellule, detti melanociti, che producono il pigmento tipico dei nei. Gli individui che corrono il rischio di melanomi a causa dei nei, hanno solitamente peculiarità fisiche specifiche come occhi chiari e capelli biondi o rossi, e pelle particolarmente sensibile all’esposizione solare che sviluppa facilmente eritemi solari. Anche i soggetti che abbiano una storia familiare di melanomi o una presenza di nei superiori a 20, possono considerarsi soggetti a rischio.
In questi casi un utilizzo prudente della luce solare è indispensabile come azione preventiva alla comparsa di nei e all’insorgenza di gravi patologie come il melanoma. Inoltre, è sempre buona abitudine controllare i nei presenti sul proprio corpo attraverso la regola cosiddetta “A B C D E” per notare tempestivamente eventuali variazioni. Infatti:
A sta per asimmetria: uno sviluppo asimmetrico rispetto alla naturale forma tonda del neo può essere un primo segnale d’allarme.
B sta per bordi: se troppo irregolari o frastagliati è meglio sottoporsi a un controllo
C sta per colore: una variazione nel colore o un suo mutamento nel corso del tempo può suggerire qualcosa che non va
D sta per dimensioni: se il neo continua a crescere e supera i 7 millimetri è utile chiedere consiglio al porpio medico.
E sta per evoluzione/eritema: controllare sempre se queste alterazioni morfologiche avvengono in tempi rapidi e se attorno al neo si crea un alone arrossato.
Rivolgersi a un dermatologo per l’esame clinico della cute con la giusta frequenza è comunque di fondamentale importanza.
L’esame clinico della cute consiste in una vera e proprio ispeziona visiva della cute: dimensioni, forma, colore e localizzazione, nonché la presenza di segni o sintomi aiutano il dermatologo a elaborare una prima diagnosi. È però sempre molto utile integrare l’esame clinico con l’esame dermoscopico.
Il dermatoscopio è composto da una lente d’ingrandimento e una luce incorporata grazie alla quale lo specialista ingrandisce il neo per evidenziarne aspetti morfologici che gli consentano di effettuare una diagnosi accurata e più precisa rispetto ad un semplice esame obiettivo. Grazie alla dermatoscopia infatti la diagnosi della presenza di un melanoma è esatta in percentuale molto maggiore rispetto all’osservazione a occhio nudo.
Tuttavia, la certezza della diagnosi trova riscontro solo in un esame istologico, quindi è sempre consigliabile farsi asportare i nei che il dermatologo considera dubbi per farli analizzare.
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Fonte notizia
dermatologolecce.le.it