Passare delle giornate a Sorrento o anche un sol giorno, rappresenta per tutti una grande conoscenza, esperienza, visione e ricordo in vita di uno dei più bei luoghi paesaggistici e panoramici del mondo che la Campania può vantare. Se poi ci immergiamo, come necessariamente deve avvenire, nell’enogastronomia campana che è primaria, in campo mondiale, per le sue eccellenze, certamente completiamo il nostro piacere di aver vissuto momenti magici della nostra vita. Per vivere questa opportunità nel migliore dei modi esiste un ristorante che, rispettando la tradizione, vola attraverso l’indiscussa capacità e professionalità dei suoi chef a presentare piatti di stellata innovazione. Questo luogo magico della ristorazione e del buon bere si chiama “L’Antica Trattoria” ed è situato in via Padre Reginaldo Giuliani 33, nel cuore di Sorrento, in quel centro storico dove attraverso vicoli e vicoletti, ricchi di caratteristici negozi, a metà percorso tra il Corso Italia e il Belvedere attiguo alla chiesa di San Francesco, dal quale è visibile l’intera Marina di Sorrento e tutto il Golfo di Napoli, fino ad inebriarsi la vista con Punta Campanella, non può sfuggire la visione di questo ristorante elegante, tipico ed attraente sin dal primo colpo d’occhio. Se entri in questo locale, capisci subito, ancor prima della conferma finale, che certamente non può mancare il pensiero del devo tornarci perché veramente unico ed eccellente. Ti accorgi subito che questo ristorante rappresenta una vera chicca di Sorrento dove da generazioni i titolari cercano l’occasione attraverso l’ospitalità che offrono all’avventore, per far interpretare ai loro ospiti quei versi di Ernesto De Curtis su parole del fratello Giambattista: “Torna a Surriento”, interpretata in primis nel 1902 dal tenore Mario Massa e cantata da altri grandi come Giuseppe Di Stefano, Luciano Pavarotti ed altri. Artefici dell’Accoglienza ed Ospitalità, sono i titolari Aldo e Luca D’Oria, papà e figlio eredi di un locale nel quale il successo anticamente non mancava perchè negli anni ’30, in questa allora “bottega” si vendeva vino realizzato con uve Falanghina e stocco prima di realizzare la modesta trattoria “Locanda Scarola” dalla cucina povera che proponeva ovviamente come dal nome con un’ottima scarola, divenuta poi in successione di beni nel 1978, quando Aldo rilevò l’attività della bisnonna della moglie, il bene ed il buono di Sorrento con “L’Antica Trattoria”. Al primo impatto con gente tanto cortese ed invitante, si aggiunge subito la particolarità e suggestione che suscita il locale con le sale esterne di particolare freschezza nell’arredamento “Il Pergolato” che ancor meglio d’estate diventa un vero piacere per unire il buon cibo alla tranquillità ed altri elementi positivi. Il fascino, unico, continua con gli interni, che offrono un salottino d’accoglienza “Saletta del Benvenuto”, l’ampia cucina visibile attraverso le vetrate, le varie sale a tema ed il particolare adornamento delle pareti. Segue il piacere di accomodarsi per pranzare o cenare in una delle sale “Fenestella”, “Del Nonno”, “Mary Rose”, “Mon Amour” l’una più bella, caratteristica ed interessante dell’altra per l’arredamento che si diversifica nei tavoli dall’elegante mise en place con una hotellerie di prestigio, ma anche nelle pareti arredate con quadri ed oggetti di autentica storicità che richiamano la cultura e l’artigianato di Sorrento ed Italiano in generale. Poi vengono il Carrello degli oli, le tante etichette di vini che la ricca cantina curata personalmente da Aldo possiede, ma quel che più conta perché ovviamente in un ristorante si va per mangiare e gustare buon cibo, è proprio la proposta di piatti che gli chef Antonino Maresca e lo storico Antonio Spasiano propongono. Una cucina aperta dal mattino ora pranzo fino alla mezzanotte ed in alcuni caso anche oltre, per fare assaporare dai pani ed i grissini fatti in casa, a piatti che rappresentano una cucina della bontà d’una volta, rivolta all’innovazione, ma senza stravolgere l’importanza del piatto che in questo caso conserva la freschezza, bontà intrinseca dei prodotti utilizzati, con cura delle sapienti mani dello chef che sanno esaltarne proprietà ed eccellenza. Lo staff de L’Antica Trattoria, offre al buongustaio a tavola, un piatto visibilmente attirante per presentazione in forme e colori ed anche per la visione dei prodotti utilizzati, convincente nel suo aspetto e profumi che portandolo il cibo in bocca, dà poi con la degustazione, il convincimento che i sapori sono rispondenti ad una cucina da autentiche stelle, ricca di sapori che non si sovrastano l’un l’atro, ma che sprigionano un’armonia di piaceri, soddisfazioni, godimento per qualcosa di elegante raffinato e di buongusto di assoluta impareggiabilità, portando alla ribalta una professionalità, con una chiave interpretativa più attuale. Altra particolarità che non può sfuggire è la sensibilità verso vegani ed intolleranti al glutine che L’Antica Trattoria offre con i suoi menù a loro dedicati, come anche la presenza dei due menu degustazione, Sinfonia e Concerto che danno la possibilità di affrontare un costo minore della scelta alla carta che però dobbiamo dire, anche in questo secondo caso, permette di mangiare bene, ad esempio un antipasto, un primo, un secondo e contorno ed anche un dessert, escluso beverage, con un costo di circa 50€ che per qualità, ambiente e servizio rappresentano veramente la volontà di Aldo e Luca di fare amare ancor più Sorrento al turista e di portare nel mondo un ricordo ed una convinzione di essere stati veramente bene. Questo anche perché Aldo e ora Luca che ne condivide gli insegnamenti, veramente sono operativi nell’Accoglienza ed Ospitalità, la sentono in loro e la trasmettono a chi incontrano anche solo per caso, figuriamoci a chi entra nel loro locale. Infatti pur avendo uno staff di sala altamente professionale, cordialissimo, ma con il massimo rispetto del cliente, disponibilissimo in ogni esigenza che questi esprime, espertissimo nel mescere i vini e nel porgere e descrivere i piatti cucinati, molti dei quali giungono a tavola protetti da Cloche, ideali a proteggere l’opera del cuoco, in prima persona Aldo e Luca, coccolano il cliente ed accompagnandolo al tavolo cercano di scoprire, con una grande disinvolta cortesia e signorilità, i suoi desideri e le sue preferenze per potere, se lo desiderano, consigliarli anche nella scelta delle varie pietanze.
Per meglio capire cosa stiamo proponendo ai nostri lettori descriviamo un menù dello Chef Antonio Spasiano.
Entrée: Profitterolo al tartufo, ripieno di ricotta e porro spadellati, su crema di funghi.
Segue una successione di antipasti, primi e secondi:
Doppietta di Palamito crudo con crostini di pane, pomodorini, capperi e olive abbinata ad una tartara di gamberi servita all’arancia ed una tartina di Palamito marinato dapprima sotto sale e zucchero e poi conciato nell’arancia, fior di finocchietto, per essere infine servita con yoghurt, arancia e frutto della passione.
Calamaro scottato in padella con una panure d’arancia, limone, menta ed un pò d’aglietto, serviti su pesto di basilico e granella di pistacchio per offrire un tocco in più di croccantezza nei sapori.
Gamberi sia scottati che fritti, i fritti avvolti in una panure di pane raffermo e poi fritti e serviti con salsa di alici, elaborata con alici di Cetara sott’olio, cotte con un pò di panna fino allo scioglimento delle stesse. A centro piatto una rosetta di scarola, cotta alla napoletana con pinoli, uva sultanina, formaggio parmigiano reggiano e gratinata al forno per offrire un contrasto tra il salato del gambero e delle alici, con il dolce della scarola, al fine di bilanciare i gusti. Arte di questo chef è proprio che dove crea l’agrodolce riesce brillantemente a bilanciarlo nel sapore con altro elemento.
Fiore di zucchina ripieno di ricotta, prosciutto e basilico avvolto in una pastella: acqua, farina, uova, lievito e poi fritto e successivamente poggiato su un lettino di riduzione di aceto, cipolle di Tropea cotte con mirtillo, aceto e zucchero.
Tagliolino al limone, piatto della tradizione servito da oltre 30 anni, che dice Antonio: “ci permette di ricevere grandi complimenti da tutti i clienti perché gradito proprio a tutti”. Piatto molto semplice perché proposto con dei tagliolini all’uovo fatti in casa, spadellati con panna, succo di limone premuto e gamberetti freschissimi, poggiati poi nel guscio di mezzo limone grande, svuotato del frutto, con l’aggiunta di passatina di spinaci e sopra un pò di caviale ed una grattatina di fresco tipico limone sorrentino.
Ravioli mare, ripieni di cozze, vongole, gamberetti, ricotta ed arancia candita. Le bucce d’arancia vengono prima sbollentate in acqua per perdere l’amarognolo e poi cotte nel sugo dell’arancio ed un po’ di zucchero, sempre al fine di creare il contrasto, impiattati con frutti di mare in guazzetto e pomodorino fresco.
Un gustosissimo sorbetto della casa, permette di terminare un pranzo o cena indimenticabile.
Come abbiamo notato, l’utilizzo delle tipicità sorrentine è prevalente ed essenziale ed infatti il Grande Chef ce lo conferma aggiungendo che, anche altri prodotti tipici locali come le noci ed altro vengono fortemente utilizzati nella cucina che propone. Infatti il menù, cambia con la stagione e ad esempio sono da provare anche le Linguine con crema di broccoletti ed alici di Cetara, oppure il risotto con formaggio, noci e pere di Sorrento, ma anche tanti altri piatti realizzati sempre con l’obiettivo di esaltare il territorio con la passione e la forza delle mani e della mente che questo passionario professionista dei fornelli, con grade genio, propone alla clientela dell’Antica Trattoria di Sorrento.
L’Antica Trattoria, costituisce oltremodo una fonte di occupazionalità lavorativa per Sorrento perché al fine di curare bene il cliente, che Aldo definisce “sacro”, il personale di questo locale in estate sale a 26 dipendenti. Nella sola cucina d’inverno c’è l’executive chef con altri 5 collaboratori mentre d’estate queste unità lavorative salgono a 11 più 2 o 3 pasticcieri. Infine Aldo ci informa che il suo ristorante resterà chiuso, come consuetudine 70 giorni, dall’8 gennaio fino a fine marzo, per rientrare poi nella stagionalità.
In definitiva se si è veri buongustai e si desidera gustare Sorrento in tutta la sua pienezza non si può non andare, almeno una volta, a l’Antica Trattoria e poi come si suol dire: “provare per credere”.
Giuseppe De Girolamo