Le Passive House puntano a raggiungere un bilancio energetico molto basso a partire dalla domanda energetica dell’edificio, scopriamo come!
Dal 2015 abbiamo iniziato a sentir parlare di Passive House come di un edificio che genera innegabili vantaggi in termini economici e di comfort. Infatti questo tipo di costruzione si caratterizza, perché riesce ad assicurare benessere termico senza o con una minima fonte energetica di riscaldamento interna all’edificio, non è dotata di impianto di riscaldamento “convenzionale” costituito da caldaia e termosifoni o sistemi analoghi.
La Passive Hause punta a raggiungere un bilancio energetico molto basso a partire dalla domanda energetica dell’edificio ed all’ottenimento di un elevato comfort termo-igrometrico. Tutto ciò è possibile tramite l’utilizzo di involucri edilizi ad alta tenuta all’aria, elevati spessori di isolamento termico ed infissi ad alte prestazioni.
Per quanto riguarda gli involucri esterni, si sta assistendo ad una tendenza all’innovazione tanto da sentir parlare di mattoni “passivi”. Nel settore edile si sta lavorando alacremente per cercare nuovi prodotti fatti con materiali non convenzionali, ad es. che utilizzano fibre e alimenti o altre materie innovative per questo ambito di applicazione. È di pochi giorni fa, la notizia che in Spagna è stato brevettato un materiale chiamato Idroceramica (Hydroceramics) idoneo per la costruzione di mattoni, nato dalla combinazione di argilla e idrogel che consente di mantenere la temperatura costante degli ambienti interni e anche di 5/6° in meno rispetto a quelli esterni. Tutto ciò è possibile grazie alla struttura dell’idrogel che riesce ad assorbire acqua e umidità fino a 500 volte il suo peso e di rilasciarla lentamente, favorendo il rinfrescamento dell’edificio.
Il vantaggio delle Passive House è che possono essere costruite con ogni tipo di materiale, perché la loro efficienza deriva dalla predisposizione di altre soluzioni che comprendono:
· l’isolamento termico (deve essere posato almeno su tutte le pareti esterne e prevedere anche la coibentazione del tetto),
· il calore prodotto da fonti interne che viene preservato (cucina, elettrodomestici accesi, illuminazione, calore umano, …),
· pompa di calore,
· infissi ad alte prestazioni dotati di triplo vetro,
· forma ed esposizione dell’edificio studiate per sfruttare al massimo l’esposizione al sole,
· ventilazione meccanica controllata per il ricircolo dell’aria.
In sostanza, la casa è definita passiva, perché la somma degli apporti passivi di calore dell’irraggiamento solare trasmessi dalle finestre e il calore generato internamente all’edificio da elettrodomestici e dagli occupanti stessi sono quasi sufficienti a compensare le perdite dell’involucro durante la stagione fredda.
Per concludere, c’è da sperare che le innovazioni in ambito edilizio fungano da sprone per incentivare e favorire la costruzione di Passive House.