Vito Gamberale illustra le funzionalità del Gipave, l'additivo supermodificante a base di grafene, brevettato da Iterchimica, azienda bergamasca che guida dal 2015 nel ruolo di Presidente.
Iterchimica: il valore innovativo del Gipave nelle parole del Presidente Vito Gamberale
Una "innovazione straordinaria nel campo degli additivi per asfalti che ci permette di immaginare un futuro più sostenibile e tecnologico per le infrastrutture stradali": Vito Gamberale, Presidente di Iterchimica, manifesta la propria soddisfazione per i primi risultati ottenuti dalle sperimentazioni del Gipave, il nuovo supermodificante a base di grafene realizzato e brevettato dall'azienda bergamasca. Un prodotto che permette di ottenere pavimentazioni ecosostenibili e 100% riciclabili, fondendo green e high-tech, a fronte di un incremento dei costi contenuto (tra il 10 e il 15 per cento). È stato sperimentato a Roma e Milano su strade extraurbane e nei giorni scorsi per la prima volta in centro abitato, a Bergamo, più precisamente lungo un tratto di circa 800 metri della circonvallazione Fabriciano. Un laboratorio indipendente si occupa di analizzarne i risultati. Entro l'anno saranno ultimati i test di laboratorio e sul campo: nel 2020 è prevista la commercializzazione del prodotto. Ma come sottolineato dal Presidente di Iterchimica Vito Gamberale, i risultati ottenuti finora "fanno ben sperare in termini di maggior durata e resilienza delle strade grazie a questa innovazione tutta italiana".
Gipave: Vito Gamberale a Bergamo per la prima sperimentazione su strada urbana
Iterchimica, che dal 2015 Vito Gamberale guida nel ruolo di Presidente, ha brevettato sia il prodotto (l'additivo Gipave) che il processo produttivo. L'ingegnere si dice certo che il prodotto ci proietti "in un futuro più sostenibile e tecnologico per le infrastrutture stradali". Presente a Bergamo durante i lavori di asfaltatura del tratto della Fabriciano, Vito Gamberale ha voluto sottolineare inoltre come il Sindaco della città Giorgio Gori "ancora una volta si dimostra sempre attento a conciliare la sicurezza e i servizi per i cittadini con l'ausilio delle tecnologie più avanzate". Il progetto che ha portato al Gipave è stato finanziato da un bando regionale e vede la collaborazione di G.Eco (Gruppo A2A), Università Bicocca di Milano e Directa Plus, azienda da cui proviene il grafene.
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