Con il termine di “taglio al plasma” parliamo di un processo siderurgico con il quale si apportano migliorie a metalli di diverso tipo, tra cui l’acciaio.
Come funziona il taglio al plasma
L’operazione del taglio al plasma viene effettuata grazie all’impiego di uno strumento detto torcia al plasma. Tramite questa un gas fuoriesce ad alta velocità da un ugello dando vita a un arco elettrico che trasforma il gas in plasma. Il metallo viene così portato alla sua temperatura di fusione e l’energia cinetica prodotta dal gas permette di sottrarre materiale al metallo procedendo all’operazione di taglio.
Le fasi del taglio al plasma
All’interno di questo processo è possibile individuare due distinte fasi.
La prima, detta “fase di innesco”, è quella interessata dalla trasformazione del gas in plasma chiamato “arco pilota” e dal raggiungimento da parte del metallo della temperatura di fusione.
La seconda fase del taglio al plasma è invece la fase di trasferimento, in cui il plasma a contatto con l’anodo è in grado di condurre corrente elettrica a bassa tensione. Quest’ultima fase può essere condotta anche con il diretto contatto tra l’ugello e l’elettrodo.
Gli impieghi più diffusi
Tra gli impieghi più diffusi del taglio al plasma troviamo la lavorazione di lamiere di differente spessore. Si arriva a uno spessore di circa 50 mm con torce al plasma a utilizzo manuale, fino ad arrivare a uno spessore di 130 mm grazie a strumenti automatici.
Si tratta soprattutto di un’attività compiuta in ambito professionale, soprattutto per i suoi alti costi di realizzazione e per i pericoli in cui si può incorrere. Non solo gas e fumi tossici prodotti, ma anche radiazioni ultraviolette da cui è necessario proteggersi grazie all’uso di maschere, occhiali e strumentazione adeguata.
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