A cura di: Ufficio Stampa Sorgente Genetica
Il tumore al seno è una delle forme tumorali con il tasso di incidenza maggiore tra le donne [1]. Molte che si sono ammalate di cancro al seno, dopo il trattamento, desiderano avere un figlio, ma allo stesso tempo si chiedono se sia possibile poi allattarlo normalmente. È importante sapere che l'allattamento naturale, anche dopo il trattamento di un tumore mammario, dovrebbe essere incentivato da tutti gli esperti del settore.
Il cancro al seno è dovuto a una produzione incontrollata di alcune cellule ghiandolari mammarie, ed è una patologia molto grave se la diagnosi avviene tardivamente. I fattori di rischio associati allo sviluppo del tumore al seno possono essere i seguenti:
· familiarità
· aver avuto la prima mestruazione prima dei 12 anni
· essere andate in menopausa dopo i 50 anni
· essere nullipare
· aver avuto il primo figlio dopo i 30 anni [1].
Avere una predisposizione genetica alla patologia, può aumentare il rischio di sviluppo del tumore alla mammella. Le alterazioni ai geni BRCA1 e BRCA2, in particolare, sono responsabili del 50% dei casi di forme ereditarie di cancro mammario [1].
In Italia il cancro al seno colpisce le donne fino a 49 anni di età nel 41% dei casi, quelle tra 50 e 60 anni nel 35% dei casi, nel 22% dei casi le donne ultra settantenni. Sebbene i casi di tumore al seno aumentino, i casi di decesso sono in diminuzione, e ciò grazie all'aumento dei programmi di screening per la diagnosi precoce e ai progressi che avvengono ogni giorno in campo terapeutico. Le stime indicano che in Italia la sopravvivenza del paziente dopo cinque anni dalla diagnosi di un tumore mammario è dell'87% [2].
Aver avuto un tumore al seno non pregiudica la possibilità di allattare. Basta anche una sola mammella per nutrire il proprio bimbo e non è stato dimostrato che possa verificarsi un passaggio di cellule tumorali dalla madre al lattante tramite la suzione [3]. Dopo un'operazione chirurgica, il seno operato produce meno latte, tuttavia, solitamente, consente l'allattamento del bimbo. Ѐ importante che la donna prenda delle precauzioni, come il drenaggio della mammella, prima di sottoporsi alle ecografie di routine durante l'allattamento [3].
Una donna che deve allattare dopo aver avuto un cancro al seno dovrebbe essere monitorata per ottenere un'adeguata stimolazione e lo svuotamento di uno o di entrambi i seni. Una soluzione molto utile potrebbe essere quella di far cambiare posizione al bimbo per aiutarlo a trovare l'attacco migliore per agevolare l'allattamento [3].
La familiarità al tumore al seno può essere analizzata grazie ai test genetici. Il test Sorgente BRCA è un test di screening che permette di studiare le alterazioni ai geni BRCA1 e BRCA2 legate all'insorgenza di neoplasie mammarie e ovariche nel 5-10% dei casi. Il test prevede un prelievo ematico, ed è raccomandato soprattutto alle donne che hanno o hanno avuto in famiglia dei casi di tumore al seno. Il test Sorgente genetica offre esiti utili per iniziare un percorso di screening personalizzato.
Per maggiori informazioni: www.brcasorgente.it
Fonti:
1. Fondazione Veronesi - www.fondazioneveronesi.it
2. AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) - https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2018/11/2018_LG_AIOM_Mammella.pdf
3. Allattamento al seno dopo neoplasia mammaria: una scelta possibile – F. A. Peccatori, G. Bellettini - http://win.mnlpublimed.com/public/0818A03.pdf