Inchiesta Consip
Tutte le vicende giudiziarie che sono sfociate anche in misure cautelari nei confronti di Alfredo Romeo, in merito all’
inchiesta Consip, sono da considerarsi annullate. Lo ha stabilito la Suprema Corte di Cassazione, annullando i provvedimenti cautelari fin qui emessi a danno della Romeo Gestioni e di Alfredo Romeo.
I giudici di Cassazione hanno smontato i provvedimenti del giudice per le udienze preliminari (GIP) e del Tribunale del riesame, in quanto non sono stati riscontrati elementi di colpevolezza o gravi indizi a carico di Alfredo Romeo.
Inchiesta Consip: La Suprema Corte di Cassazione annulla i provvedimenti restrittivi ad Alfredo Romeo.
La Suprema Corte di Cassazione ancora una volta ha dato un segnale di di raziocinio in tutta la vicenda del caso Consip in cui è stato coinvolto Alfredo Roemo e la Romeo Gestioni, vicenda che ha procurato danni enormi a tutto il Gruppo Romeo.
La Romeo Gestioni ha emesso un comunicato stampa in relazione alla Sentenza di annullamento emessa dalla Cassazione, dove si ribadisce che tutta l'inchiesta sulla vicenda in cui è stato coinvolto l'avvocato Alfredo Romeo, nonchè la società Romeo Gestioni, è stata basata sul nulla.
La Romeo Gestioni ribadisce di essere un'azienda sana e corretta, ed è stata al centro di un attacco pretestuoso e violento, irrazionale e infondato - un'azione che mette a rischio la vita lavorativa di migliaia di dipendenti del Gruppo Romeo, oltre che la storia imprenditoriale dell'avvocato Alfredo Romeo.
Inchiesta Consip: Comunicato Stampa della Romeo Gestioni.
La Cassazione penale a sezioni unite dà ragione a Romeo
“Nessun indizio di colpevolezza” – È la quarta volta in un anno
Romeo Gestioni: “noi capro espiatorio del caso-Consip”
La Suprema Corte a sezioni unite: sono fondati i motivi del ricorso di Romeo Gestioni sulla insussistenza di ogni indizio e motivazione di reato. Provvedimenti di GIP e Riesame presi senza alcun credibile accertamento.
I legali del Gruppo: “Ennesima prova che i procedimenti su Romeo sono costruiti sul nulla –
A carico del nostro assistito e delle sue aziende provvedimenti basati sul pregiudizio in dispregio degli indirizzi della Cassazione”
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Quarta clamorosa sentenza della Cassazione penale – questa volta a sezioni unite – che dà ragione ad Alfredo Romeo e alla Romeo Gestioni sulla “insussistenza di gravi indizi di colpevolezza” nei procedimenti a carico del Gruppo.
“La Suprema Corte ha così ancora una volta dato un segnale di raziocinio in una vicenda procedurale che – affermano i legali del Gruppo, Francesco Carotenuto e Raffaele Ferola – fa acqua da tutte le parti e che ciò nonostante ha procurato danni enormi a persone e aziende. In particolare – affermano i legali – si ribadisce che i provvedimenti cautelari a carico dell’avvocato Romeo e della sua azienda erano immotivati, infondati, pretestuosi e ingiusti”.
“Nonostante le decisioni contrarie e chiarificatrici della Suprema Corte – sottolinea in proposito una nota della Romeo Gestioni – sono stati presi a nostro carico provvedimenti di esclusione del tutto arbitrari e pretestuosi, presi dalla Consip e dal suo ex AD, come confermano oggi le Sezioni Unite”.
Romeo Gestioni ribadisce – a maggior ragione alla luce di questo ennesimo provvedimento a suo favore – di essere un’azienda sana e profondamente corretta e che è al centro di un attacco pretestuoso e violento, irrazionale e infondato – che mette a rischio la propria storia industriale e le vite di migliaia di dipendenti.
È la prova forte e chiara – sottolinea infine Romeo Gestioni – che eravamo al centro, con l’azionista Alfredo Romeo, di una manovra che mira a fare di noi l’unico capro espiatorio di una indagine che non guarda ai veri nodi affaristico-politici del caso Consip, pur da noi denunciati con esposti alla stessa Consip, all’ANAC e all’Antitrust a partire dall’aprile del 2016.
Fonte notizia
www.alfredoromeo.net