“Nell'attuale contesto politico, sono tanti coloro che si esercitano a fare giustizia sommaria, criticare l'azione altrui, senza proporre, suggerire, correggere, considerandosi presuntuosamente custodi delle nuove verità al punto di ritenere inutile ogni forma di confronto, di scelta e responsabilità in ordine ai problemi del vivere civile, nel rispetto delle regole.
Infatti, dire semplicemente che le cose vanno male e basta è come ammettere le proprie responsabilità di aver consentito ad altri di scegliere e decidere, dando loro la facoltà di agire senza curarsi di dove ed in quale direzione va lo Stivale.E non ci si può meravigliare, dunque, quando, in merito ai nostri concittadini, meno del 10% parla di politica, mentre solo il 17% ascolta i dibattiti politici, una fetta molto piccola della popolazione partecipa a comizi o a cortei, e meno dell’1% svolge attività di volontariato per i partiti.
Negli ultimi anni, inoltre, qualcosa e cambiato: hanno preso piede i "social", una sorta di adunanza permanente dove si discute, senza parlare, e giù ingiurie, invettive, in difesa non di un concetto, una proposta. Alla luce di tutto questo, possiamo affermare con certezza che, oggi, la politica è in declino per il livello culturale che vola basso, poche proposte, spesso illusorie, ma a comandare sono i soliti, più o meno conosciuti.
Occorre un intervento che punti a nobilitare la politica, liberare intelligenze, capacità, bravura, creatività ossia le migliori energie di ogni età e condizione sociale, per dar corpo, anima, pensiero e vita alle reali aspirazioni della gente rispettosa delle regole costituzionali. La Democrazia, non si realizza nell'esercizio del diritto alla parola, ma nel dovere di sapere ascoltare anche i più flebili lamenti di quanti non hanno voce per farsi sentire, anzi, privilegiando tali lamenti, perché in essi c'è la voce più vicina alla realtà”.
Così, in una nota, il portavoce di Iniziativa Comune, Rocco Tiso.