A cura di: Ufficio Stampa Sorgente Genetica
La gravidanza è un periodo meraviglioso, fatto di grandi cambiamenti fisici ed emotivi. Le gestanti, durante i nove mesi, devono effettuare controlli medici periodici per mantenere sotto controllo la loro salute e quella del bebè che portano in grembo. I ginecologi consigliano di sottoporsi ad esami di screening prenatale non invasivi, come il test del DNA fetale, oppure a test diagnostici invasivi, come l’amniocentesi.
Del percorso di screening fanno parte esami del sangue utili per rilevare la presenza di eventuali infezioni e che stabiliscono se la mamma è immune ad alcune malattie, come la rosolia e la toxoplasmosi. Si tratta, infatti, di malattie che se vengono contratte durante la gravidanza possono essere pericolose per il feto, portando gravi conseguenze nel suo sviluppo1.
La toxoplasmosi, in modo particolare, è causata da un parassita, il Toxoplasma Gondii, ospitato da gatti e felini2.
Se la mamma contrae la toxoplasmosi in gravidanza c’è il rischio che possa trasmettere l’infezione al feto. Se la gravidanza è inoltrata si hanno più probabilità di contagio3. La gravità dell’infezione dipende dall’epoca gestazionale in cui la donna contrae la malattia. Se avviene precocemente il danno al feto è maggiore4. L’infezione si può sviluppare se si entra in contatto con le feci dei gatti o consumando carne cruda o poco cotta.
Esistono, però, delle misure preventive per ridurre il rischio di contrarre la toxoplasmosi. Prima di tutto bisogna lavare sempre molto bene la frutta e la verdura (comprese le insalate preconfezionate). Un’altra abitudine importante è quella di lavarsi sempre le mani prima della preparazione e del consumo degli alimenti. È meglio evitare i cibi crudi come carne, pesce e insaccati ed è bene assicurarsi che carne e pesce siano cotti perfettamente. Secondo uno studio europeo la prima fonte di contagio in gravidanza è data proprio dal consumo di carne cruda o poco cotta5.
È, inoltre, preferibile evitare il contatto con del terreno che può essere contaminato da feci di gatto. Nell’eventualità è sempre meglio indossare dei guanti protettivi e lavare molto bene le mani.
Grazie ad una strategia di prevenzione è possibile evitare di contrarre la toxoplasmosi durante la gravidanza. Controlli medici ed esami del sangue che rientrano all’interno del percorso di screening prenatale, sono consigliati a tutte le donne in dolce attesa per verificare l’immunità a questa malattia.
Il test del DNA fetale è un esame di screening prenatale che può essere effettuato a partire dalla 10° settimana di gravidanza. È un test non invasivo a affidabile al 99,9% che può individuare le più diffuse trisomie come la Sindrome di Down, altre anomalie cromosomiche e le principali microdelezioni.
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Fonti:
1. Principi di malattie infettive – a cura di L. Calza; pag. 207
2. Medicina dell'età prenatale: Prevenzione, diagnosi e terapia dei difetti congeniti e delle principali patologie gravidiche - Di Antonio L. Borrelli, Domenico Arduini, Antonio Cardone, Valerio Ventrut; pag. 294
3. Enciclopedia medica italiana, Volume 10; Uses Edizioni Scientifiche – Firenze; pag. 397
4. Gravidanza fisiologica, linea guida 20 – a cura del Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, CeVEAS
5. Cook AJ, Gilbert RE et al. Sources of Toxoplasma infection in pregnant women: European multicentre case-control study. BMJ 2000; 321:142-7.