Vetrine allettanti, banner pubblicitari luminosi, promesse audaci di sconti... Nel mondo moderno, lo shopping ha smesso da tempo di essere solo un modo per soddisfare i bisogni, è diventato parte integrante della cultura del consumo e, quindi, dello stile di vita delle persone.
Oggi, ogni marchio di successo non solo offre ai clienti un prodotto, ma crea un'illusione di felicità per le persone che acquistano questo prodotto. Pertanto, quando compriamo degli oggetti, compriamo anche “sogni di una vita migliore”.
Ma è sempre così innocuo? L'amore per lo shopping può trasformarsi da un passatempo divertente in una vera e propria forma di dipendenza - lo shopping compulsivo? Scopriamolo.
Che cos'è lo shopping compulsivo?
Lo shopping compulsivo è una forma di dipendenza, che si basa sul desiderio di una persona di acquistare un prodotto o un servizio per il piacere o per alleviare lo stress.
Molto spesso, le persone con bassa autostima sono inclini allo shopping compulsivo. Queste persone sono più vulnerabili di altre, predisposte all'impulsività e facilmente influenzabili dalla pubblicità. Le loro “spese” in acquisti impulsivi e non necessari avvengono in genere durante i periodi di stress.
C'è una spiegazione abbastanza semplice per questo: durante lo shopping, una persona rilascia i cosiddetti “ormoni della felicità”: endorfina e dopamina. Con il tempo, questo processo inizia a causare una sorta di dipendenza.
Fatto interessante: secondo i ricercatori, il 10-15% della popolazione mondiale è predisposta a queste sensazioni.
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Come ogni dipendenza, lo shopping compulsivo ha i suoi segnali:
acquisti impulsivi;
Spesso le persone comprano cose solo perché le desiderano, senza pensare alla loro necessità.
una sensazione di euforia;
Ogni acquisto porta alla persona un “sollievo” e una gioia a breve termine.
delusione.
Poco dopo aver effettuato l'acquisto, subentra un senso di colpa o di rimpianto per ciò che è stato fatto.
Cosa spinge le persone nella “trappola del consumo”?
Come detto sopra: con l'aiuto della pubblicità, i marchi creano un'illusione basata sul principio “compralo e sarai felice”. Così, attraverso il possesso di oggetti, i venditori cercano di “vendere” successo, ricchezza e rispetto nella società. Gli adolescenti, i giovani e coloro che sono alla ricerca di sostegno nei momenti difficili cadono in questa trappola psicologica più spesso di altri.
Ci sono anche alcuni periodi in cui gli “shopping compulsivo” diventano particolarmente attivi, vale a dire durante le vacanze. Ricordiamo le vendite di Natale e Capodanno o il “Black Friday”: si tratta di un vero e proprio gioco di emozioni. Così, lo stress e il desiderio di “essere alla moda” aumentano l'impulso ad acquistare cose inutili.
Come combattere questa dipendenza con... la filosofia
La vera felicità deriva dal godersi la vita senza arrivare agli estremi. Questo è ciò che pensava l'antico filosofo greco Aristippo di Cirene. Il pensatore dedicò una delle linee guida del suo famoso Codice al tema del risparmio. Nelle condizioni del mondo moderno, è particolarmente rilevante.
Seguendo le linee guida del filosofo ellenico, guardiamo al problema dello shopping compulsivo attraverso la lente della parsimonia, come consumo consapevole. Si può concludere che il controllo delle spese disciplina e permette di concentrarsi sulle esigenze veramente importanti, e non sui desideri fugaci. Questo approccio aiuterà anche ad evitare una serie di problemi dovuti a spese troppo frequenti, alleviando così il livello di potenziale stress.
Consigli pratici:
tenga traccia del suo budget;
Registri le entrate e le uscite per capire dove va il suo denaro.
analizzi le esigenze;
Si chieda: “Ho davvero bisogno di questo prodotto o servizio?”.
eviti i fattori scatenanti o eventi o situazioni che provocano forti emozioni o reazioni;
Si tenga occupato con cose che le procurano vera gioia o che la aiutano a svilupparsi. Ad esempio, leggere un buon libro, guardare un film, praticare sport o incontrarsi con amici e familiari.
Come possiamo vedere, lo shopping compulsivo non è solo un problema di spesa, ma riguarda il modo in cui gestiamo il nostro tempo, le nostre risorse e la nostra vita. Seguendo la linea guida di Aristippo sul risparmio, questo problema può essere risolto: trovare l'equilibrio interiore, migliorare la qualità della vita e, soprattutto, vedere che la felicità non si trova solo nel numero di cose, ma anche nel loro significato per lei.
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