Sebbene il mercato delle auto usate si sia stabilizzato e sia tornato ai livelli pre-pandemici nella maggior parte dei Paesi, la trasparenza rimane uno degli aspetti chiave nel momento in cui si deve comprare una vettura usata. Ogni anno, infatti, migliaia di persone acquistano veicoli con difetti nascosti e chilometraggio falsificato, spesso inconsapevoli di pagare troppo per un'auto in cattive condizioni. Ma quali sono i Paesi più a rischio per l'acquisto di un veicolo usato?
A svelarlo è carVertical, società leader nella raccolta di dati per il settore automobilistico, che ha condotto il suo studio annuale sulla trasparenza del mercato delle auto usate. Considerando 6 criteri principali
[1]
, lo studio stila una classifica di 25 Paesi in ordine decrescente di trasparenza: l’Italia si posiziona al secondo posto, migliorando significativamente la sua posizione rispetto all’anno scorso, quando occupava il 10° posto. Tra i Paesi più vicini, la Svizzera si è classificata al 3° posto, la Germania al 4°, la Francia al 6° e la Slovenia al 10°, evidenziando ulteriormente la forte posizione dell'Italia in termini di trasparenza.L'Italia ha mostrato miglioramenti in tutti i campi
La ricerca di carVertical ha analizzato i report dello storico dei veicoli acquistati dagli utenti tra ottobre 2023 e settembre 2024 e ha rivelato che in Italia il 3,5% delle auto aveva un chilometraggio falsificato, con valore medio di manomissione di 76.127km. Poiché il prezzo di un'auto dipende direttamente dal suo chilometraggio, gli automobilisti che decidono di acquistare questi veicoli pagano molto di più. L'anno scorso, tuttavia, i tassi di manomissione erano stati del 4,8%, con un chilometraggio medio superiore a 78.650 km.Per quanto riguarda le statistiche sui danni
[2]
, il 12,6% di tutti i veicoli controllati sulla piattaforma carVertical in Italia è stato coinvolto in incidenti, con un valore medio dei danni pari a 6.091€. Non è scontato che gli italiani effettuino un controllo dello storico di un’auto usata prima di acquistarla, anche quando si tratta di veicoli vecchi o molto economici - un dato che si riflette anche nell’età media delle auto comprate in Italia, che è di 8,4 anni. Inoltre, la limitata disponibilità di registri storici dei danni in Italia causa notevoli problemi agli acquirenti di veicoli di seconda mano e ai rivenditori nel Paese. “E non finisce qui: guardando al mercato europeo, l'Italia svolge un ruolo importante nell'esportazione di auto usate, il che significa che i veicoli con una scarsa o inesistente documentazione sui danni possono finire sui mercati esteri e causare problemi agli acquirenti. Sarebbe estremamente utile per la tutela dell'interesse pubblico in Italia e nel resto d'Europa rendere accessibili i report dello storico dei danni automobilistici. La disponibilità di questi dati attualmente esclusiva per alcune istituzioni governative crea un mercato grigio e dà spazio alle frodi.”, spiega Matas Buzelis, esperto del settore automobilistico e Head of Communications di carVertical.Un altro dato che contribuisce a mantenere elevata la trasparenza dell’Italia nel mercato riguarda le auto usate che vengono importate da altri Paesi, cioè il 18,2% dei veicoli di seconda mano presenti in Italia, una percentuale molto inferiore alla media europea.
Il mercato britannico mantiene la sua posizione di leadership
Come negli anni precedenti, il Regno Unito è stato il mercato delle auto usate più trasparente tra tutti i Paesi analizzati. Solo il 2,1% delle auto aveva un chilometraggio falsificato, mentre il 17,8% dei veicoli era stato danneggiato. Tra le ragioni di questo primato, anche il fatto che, a differenza dell'Europa continentale, il Regno Unito utilizza prevalentemente auto con guida a destra, che circolano nel Paese per tutta la loro vita, e solo il 2% dei veicoli controllati viene importato. “Gli acquirenti di auto in Europa occidentale e in Scandinavia hanno meno probabilità di imbattersi in frodi sul chilometraggio o in difetti nascosti. Le leggi più severe garantiscono agli acquirenti una maggiore fiducia nella storia e nella qualità del veicolo”, afferma Buzelis.La trasparenza del mercato in Europa dell’Est rimane invariata
Dallo studio è poi emerso che, i paesi meno trasparenti dell’ultimo anno sono stati: Ucraina, Lettonia, Lituania, Romania ed Estonia. L'alta percentuale di auto con chilometraggio falsificato e danni, l'invecchiamento del parco veicoli e i tassi di importazione significativi fanno sì che questi mercati siano considerati altamente non trasparenti e rischiosi.“La situazione nel mercato delle auto usate dell'Europa orientale rimane invariata. Poiché solo pochi vengono sanzionati per aver falsificato il chilometraggio o nascosto i difetti, è probabile che questa pratica dannosa persista a lungo. Inoltre, la quota di auto diesel che arrivano da ovest a est è significativa, il che significa che la disponibilità di veicoli diesel può essere compromessa in una prospettiva a lungo termine”, spiega Buzelis.
Il maggior numero di casi di frode chilometrica tra i Paesi europei è stato registrato in Lettonia (11,1%) e Ucraina (9,6%). Mentre la percentuale maggiore di auto danneggiate è stata riscontrata in Polonia (62,1%) e in Slovacchia (60,5%).
Tra i Paesi dell'Europa orientale, solo la Slovenia è riuscita a entrare nella top 10, classificandosi al 10° posto.[1]
Lo studio di trasparenza del mercato è stato calcolato sulla base di sei indicatori: percentuale di contachilometri con letture falsificate; chilometraggio medio falsificato (in chilometri); percentuale di auto danneggiate; importo relativo dei danni; percentuale di auto usate importate; età media delle auto controllate.[2]
Dato parziale e relativo solo alle fonti monitorate da carVertical; in Italia l’accesso alla documentazione completa dei danni non è disponibile per nessun servizio di controllo dello storico.