Cos’è l’impronta di carbonio?
L’impronta di carbonio rappresenta la somma delle emissioni e degli assorbimenti di gas a effetto serra all’interno di un sistema di prodotto. Questa è espressa in equivalenti di biossido di carbonio e si basa su uno studio dell’impronta ambientale di prodotto (Product Environmental Footprint — PEF), che utilizza la categoria di impatto unica dei cambiamenti climatici.
Oltre alla definizione di legge esiste una spiegazione più semplice?
In sostanza, la quantità di inquinamento atmosferico associata a un qualsiasi prodotto, dalla sua produzione fino allo smaltimento, viene misurata in termini di anidride carbonica o biossido di carbonio rilasciati nell’atmosfera durante qualsiasi processo di trasformazione.
Attenzione
Come è evidente, qualsiasi trasformazione che avviene sul nostro pianeta può produrre anidride carbonica, come ad esempio il nostro respiro. Ovviamente, ci sono attività inevitabili e non limitabili, ma molte altre devono essere controllate per evitare i problemi ambientali verificatisi nei decenni scorsi.
Abbiamo scoperto che l’allevamento del bestiame è associato a una grande impronta di carbonio, ma non si può certo incolpare questa attività, esistente fin dalla notte dei tempi, per la formazione del buco dell’ozono. Tutte le attività umane producono anidride carbonica, e per questo motivo è nata l’esigenza di creare un sistema di controllo e riduzione delle emissioni.
Quali sono le leggi sulla marcatura CE che parlano di impronta di carbonio?
Le leggi più recenti e quelle future considerano sempre più gli aspetti legati al rispetto ambientale. Sarebbe paradossale se la sicurezza dei prodotti non tenesse conto della loro eventuale pericolosità per l’ambiente. Se per decenni le normative si sono limitate a indicare l’obbligo di gestire i rifiuti secondo le leggi vigenti, imponendo il simbolo del cestino sulle etichette dei prodotti, ora stanno affrontando il problema in modo più strutturato e articolato.
LO SAPEVI CHE
Il Regolamento (UE) 2023/1542 sulle batterie è una delle normative più recenti riguardanti la marcatura CE (in precedenza, le batterie non erano nemmeno soggette a questo obbligo). Questo regolamento affronta in modo approfondito la questione dell’impronta di carbonio, imponendo che essa sia definita per ogni batteria e resa pubblica, quindi verificabile.
Cosa deve fare il fabbricante di prodotti per i quali è previsto il rispetto dei limiti di impronta di carbonio?
Nella preparazione del fascicolo tecnico, che è un obbligo imprescindibile, il fabbricante dovrà includere i documenti richiesti dalla legge che regolamenta i suoi prodotti, anche in relazione a questo aspetto. Per le batterie, gli obblighi formali sono numerosi e variano a seconda del tipo di batteria.
Come faremo a conoscere l’impronta di carbonio di un prodotto?
La tendenza delle nuove leggi è quella di attribuire a ogni prodotto un “passaporto” che lo accompagnerà per tutta la sua vita, riportando i dati essenziali.
Puoi contattarci scrivendo una mail o telefonando, utilizza i seguenti contatti per parlare direttamente con un nostro esperto:
Mail: squizzato@marchioce.net
Tel: +39 347 3233851
Fonte notizia
dichiarazionediconformita.eu 2024 09 06 impronta-di-carbonio-e-marcatura-ce