“La vita è come una scatola di cioccolatini… non sai mai quello che ti capita!”: è una delle frasi più famose del pluripremiato film “Forrest Gump” interpretato magistralmente da Tom Hanks. E proprio l’imprevedibilità della vita è la miccia che può innescare una trasformazione, anche quando la monotonia sembra aver preso il sopravvento.
In alcuni momenti sembra che siamo impantanati nelle sabbie mobili della noia, incapaci di cercare nuovi stimoli e nuovi obiettivi, ma proprio in quei frangenti dobbiamo trovare dentro di noi la spinta per andare avanti. Del resto, come ci suggeriva il buon Forrest Gump, la vita ci riserva ogni tipo di imprevisto positivo e ci apre autostrade che fino a poco tempo prima erano sentieri impervi e impraticabili. Dobbiamo quindi sfruttare questi assist e rinnovare il nostro desiderio di rinnovarci e di metterci in gioco ad ogni età.
Questo è esattamente il senso dell’ultimo brano di Edoardo Tincani, “Tutto può succedere”, il cui titolo ci dice già molto del significato della canzone. Si tratta di un brano leggero, ma neanche troppo: l’artista ci mette sempre quel suo tocco introspettivo che invita l’ascoltatore a riflettere e a mantenere la capacità di stupirsi.
La musica porta la firma di Primo Iotti, mentre il testo scritto e interpretato da Edoardo si sofferma su alcuni momenti di stasi della vita in cui prima o poi ci ritroviamo tutti. “Ti sembra che la vita si trascini e non ti chiedi più dov’è che vai” – con questa frase comincia la canzone, in cui il musicista descrive quei momenti di apatia e anche di smarrimento che si presentano nell’esistenza.
Dopo questa panoramica sui rischi di appiattimento e di monotonia, Edoardo ammonisce l’ascoltatore a non dare le cose per scontate con queste parole: “Sono tutti qui, ma altrove, soli nel wi-fi, sopra un palco ma le prove non si fanno mai”. Forse la vita è monotona proprio perché abbiamo smesso di guardarci intorno, quando invece il mondo ogni giorno ci offre spettacoli di cui neanche ci accorgiamo. Colpa anche della tecnologia imperante, onnipresente in ogni momento della nostra vita, che Edoardo invita a mettere da parte con queste parole: “Capisci che il telefono non basta per incontrare vera umanità”. I cellulari hanno inaridito i rapporti e, anche per questo motivo, ci sembra tutto così piatto e superficiale.
L’arrangiamento, dal ritmo fresco e orecchiabile, è curato da Marco Gatti. E il messaggio, come in tutte le canzoni di Edoardo Tincani, è di grande positività. Ciò che conta, come suggerito anche dalla copertina, è lasciare la porta della propria interiorità aperta all’inatteso e vedere la luce nelle pieghe della realtà di tutti i giorni.
Tutto può succedere in qualsiasi momento, un concetto ribadito e ripetuto con brillante semplicità nel ritornello. La sola speranza che possa capitare qualcosa di bello e inaspettato rende la vita già più eccitante: l’importante è continuare ad assaporare le piccole gioie quotidiane, ricordando che la ricerca della felicità è fatta anche di condivisione.