In Italia continuiamo ad assistere a un fenomeno paradossale: consideriamo positivi eventi che, in realtà, celano varie problematiche. Come l’enfasi posta sul record storico di occupati che sembra ignorare il fatto che la produttività cresce a un ritmo molto più lento rispetto ai paesi avanzati, e questo da oltre venticinque anni. Questo scenario suggerisce che la maggior parte delle nuove posizioni di lavoro si concentra nei settori con bassa produttività, scarsa intensità di capitale e basso valore aggiunto.
Da uno studio dell'OCSE emerge che sono soprattutto le aziende sotto a 10 dipendenti le più "carenti" in termini di produttività, ovvero quelle che rappresentano circa il 65% di occupati e quindi il cuore pulsante del lavoro in Italia. Bisogna seriamente iniziare a chiedersi se questa criticità sia davvero un problema di produzione e di processo industriale (come molti sostengono o lasciano intendere) oppure una questione legata a “cambiamento” e “progetto” che, in tal caso, va assolutamente affrontata con un approccio all'innovazione diverso.
Come indicato infatti dal Rapporto Cerved PMI 2023, lo stato dell’innovazione e della produttività delle PMI incrementa i rischi sull’economia generale del paese e sono le caratteristiche interne di queste realtà che dovranno giocare un ruolo cruciale: aspetti come la governance aziendale, le pratiche gestionali, il livello di innovazione e la capacità di capitalizzare opportunità di supporto pubblico o di ottenere contratti pubblici, diventano decisivi nel processo di adeguamento competitivo e di gestione delle crisi.
Tuttavia, come rilevato dall’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI (giugno 2023), la crescita della cultura digitale, intesa come la capacità di elaborare nuove visioni, investire nelle competenze del personale, usare le tecnologie per agire sui modelli organizzativi, di business e relazionali, è ancora una debolezza molto diffusa. Sul piccolo imprenditore "grava" una cultura di prodotto a discapito di una cultura di processo e di pianificazione che, come tale, necessita di supporti specialistici, quelli che, per dimensione, queste imprese non possono permettersi. Ed è qui che entra in gioco l’ecosistema e la necessità di un’evoluzione dei suoi modelli in cui ognuno (dentro l’ecosistema) deve fare la sua parte.
Troppo spesso agli imprenditori viene attribuita la responsabilità dell’arretratezza della loro organizzazione, trascurando il fatto che chi ruota intorno all’impresa ha altrettante responsabilità nel non farla evolvere in modo adeguato rispetto alle effettive necessità aziendali.
Per questo, Consulente Paziente, progetto di Ricerca & Sviluppo della società romana Mama Industry in partnership con l'Università di Verona e il Gran Sasso Institute, sta attivando una serie di azioni volte a rimettere al centro l’importanza di un lavoro culturale per avvicinare il mondo delle piccole imprese con l'ambiente accademico e con le realtà più avanzate del settore terziario. Tutti, dai sindacati alle associazioni di categoria, dagli amministratori locali alle agenzie di sviluppo regionale, devono promuovere e facilitare la diffusione di una cultura imprenditoriale incentrata sulla creazione di valore aggiunto, sull'indipendenza e sulla differenziazione, incoraggiando modelli innovativi di lavoro e organizzazione aziendale che guardino al futuro.
«Le piccole imprese non possono essere considerate alla stregua delle grandi o delle aziende innovative del mercato “online”. Non possiamo più pensare che questi imprenditori si affidino a modelli di business obsoleti o assistenziali per affrontare un mercato altamente volatile. Allo stesso tempo, non possiamo limitare l'offerta di servizi e conoscenze specializzate solo al mercato online, spesso caratterizzato da dinamiche di esclusività e privilegio che non favoriscono la condivisione della conoscenza se non a pagamento o solo con pochi interessati», sostiene Marco Travaglini, Ideatore del progetto Consulente Paziente, CEO e Fondatore di Mama Industry.
«Abbiamo quindi immaginato un tavolo di discussione con vari rappresentanti del mondo aziendale, del terziario e della consulenza alle imprese, per avviare un dibattito costruttivo sul ruolo che tutti possiamo rivestire per supportare le mPMI nell’innovazione e nel miglioramento della produttività», conclude Marco Travaglini.
Tutti gli imprenditori che parteciperanno all'evento “Speciale Innovazione e Produttività mPMI - Barriere e soluzioni per l’ingresso nel mondo dell’innovazione” potranno usufruire gratuitamente di un pacchetto di consulenza, un primo passo verso l’innovazione attraverso l’affiancamento di un Raccomandato, ovvero un “consulente paziente” selezionato per affinità diretta all’impresa che necessita di cambiamento e trasformazione. Al termine dell’attività consulenziale, definita “Percorso di Consapevolezza”, composto da tre incontri di un’ora ciascuno con un consulente dedicato, sarà rilasciata una relazione tecnica relativa alla visione futura dell’impresa, un piano di marketing e di comunicazione, un piano di investimenti tecnico e le modalità per poter beneficiare di contributi economici e altre risorse (umane o tecnologiche) per procedere nel cambiamento verso l’innovazione ottimizzando gli investimenti.
L’appuntamento è online il 5 giugno alle ore 18:00
Per un approfondimento sull’evento: https://bit.ly/speciale-innovazione-pmi-5giugno2024
Per registrarsi e partecipare: https://bit.ly/registrazione0506
Per maggiori informazioni: community@consulentepaziente.it
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