Pace, solidarietà e accoglienza per un’Europa più giusta. Questi argomenti saranno trattati alle 21.00 di lunedì 20 maggio alla Casa dell’Energia di Arezzo in occasione di un incontro pubblico con Marco Tarquinio, candidato in quota Demos nella lista del PD nella circoscrizione Centro per le prossime elezioni europee. L’appuntamento, aperto alla partecipazione della cittadinanza, proporrà un’occasione di conoscenza e dibattito con l’ex direttore del quotidiano “Avvenire” che permetterà di condividere progetti, bisogni, priorità e istanze di cui il relatore sarà poi chiamato a farsi carico in caso di elezione all’interno del parlamento europeo.
L’incontro, dal titolo “Fare l’Europa. Fare la pace”, sarà moderato da Matteo Bracciali, verrà introdotto da Luigi Scatizzi (presidente delle Acli di Arezzo) e da Giuseppe Giorgi (rappresentante del comitato “Arezzo per Marco Tarquinio”), e farà affidamento anche sulla presenza di Rosy Bindi (già ministro della sanità, ministro per le politiche per la famiglia, vicepresidente della Camera dei Deputati e presidente della Commissione Parlamentare Antimafia). Il cuore della serata saranno le parole di Tarquinio che, nato ad Assisi, ha diretto per quattordici anni “Avvenire” dopo aver raccontato come giornalista le questioni sociali, politiche e umanitarie a livello nazionale e internazionale, oltre a essere vicepresidente della Società Dante Alighieri che si occupa della diffusione di lingua e cultura italiana. La candidatura è motivata dalla volontà di porre le proprie competenze professionali e i propri valori cattolici al servizio dell’Europa per affermare l’urgenza di costruire una cultura della pace contro ogni logica e pratica di guerra dove affermare ideali di solidarietà, accoglienza, uguaglianza e cura delle persone. «
Tutti dobbiamo fare la nostra parte con responsabilità, personale e comunitaria- spiega Tarquinio. -
Dobbiamo proporre un’idea per un futuro capace di mettere le persone al centro delle politiche: con pace e solidarietà vogliamo costruire finalmente un’Europa più giusta».