Cento giovani alunni a lezione di pace, memoria, diritti umani e solidarietà. L’Anvcg - Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra ha terminato gli incontri nelle scuole del progetto “Testimoni di pace” che, nelle ultime settimane, ha fatto tappa in istituti di diverso grado della città di Arezzo per proporre occasioni di riflessione e approfondimento sulle conseguenze della guerra e sulla necessità di affermare una cultura ispirata ai principi di rispetto, accoglienza e non-violenza.
Il percorso, concluso con la prima media dell’Istituto Aliotti, è stato archiviato con un bilancio particolarmente positivo per l’attenzione rivolta da studenti di diverse età alle testimonianze di relatori che hanno raccontato le sofferenze subite durante la Seconda Guerra Mondiale o, successivamente, per lo scoppio di ordigni inesplosi. Quest’ultimo tema è stato trattato con il supporto dei resti di bombe, granate o munizioni rinvenuti nel territorio aretino per insegnare a riconoscere i residuati bellici e fornire consigli sui comportamenti da tenere in caso di ritrovamento: gli improvvisi scoppi, infatti, hanno comportato centinaia di incidenti e mutilazioni tra gli stessi civili anche a distanza di decenni.
La volontà è stata di promuovere una conoscenza intellettuale ed emotiva della guerra, con gli incontri finalizzati a creare consapevolezza nelle giovani generazioni sull’importanza di rendersi protagonisti attivi dei processi di cambiamento e costruttori di una cultura di pace e solidarietà. In quest’ottica, l’Anvcg ha concluso gli appuntamenti con il gesto simbolico della consegna di una bandiera della pace su cui gli alunni hanno posto la loro firma per assumersi un impegno diretto come “promotori di pace”. «
La pace è una conquista quotidiana- ha spiegato Ulisse Domini, presidente provinciale dell’Anvcg, -
ed è un bene di cui ognuno deve prendersi cura. L’invito rivolto ai ragazzi è a cercare il dialogo, la solidarietà e l’attenzione agli altri già nei piccoli gesti quotidiani per essere custodi della memoria e per diventare veri testimoni di pace».