Con noi, il Professor Claudio Santangelo, Direttore dell’Unita’ Operativa Complessa di Ginecologia ed Ostetricia dell’Azienda Ospedaliera Cardarelli, al quale chiediamo innanzitutto del fenomeno della denatalita’.
Afferma: “Ci troviamo di fronte ad un fenomeno importante quello della “denatalita’” che riguarda l’Italia ma in generale tutta l’Europa, in modo particolare la nostra Regione la Campania che in passato ha sempre riportato primati nella capacita’ riproduttive con il piu’ alto tasso di nascite in Italia, e dove invece c’è stata una netta inversione di tendenza con i dati attuali che si attestano su un tasso di 1,32 figli per donna con un grave calo di nascite. Diversi sono i fattori alla base di questo fenomeno , tra cui la condizione sociale, economica delle nuove coppie e la fiducia nel futuro, il desiderio di realizzazione dei giovani nel mondo delle professioni. A causa di questi fattori molto spesso il desiderio di maternita’ viene spostato dall’eta’ naturale per avere un figlio 19/29 anni, ad un eta’ oltre i 35 anni quando possono intervenire fattori di sterilità dovuti alla età. Ci auguriamo nel futuro di poter attivare anche un Centro di Riproduzione assistita che completerebbe tutto quello che l’Ostetricia e la Ginecologia del Cardarelli attualmente offrono a 360 gradi e siamo fiduciosi che con l’aiuto della nostra Direzione Strategica potremo completare anche questo sogno del percorso gravidanza con l’aggiunta della Procreazione Medicalmente Assistita. Il nostro Reparto ha sviluppato percorsi e sensibilità specifiche rivolti anche verso i pazienti disabili, dove abbiamo dei percorsi dedicati sia ostetrici che ginecologici per donne disabili. Siamo anche Centro di Raccolta di Sangue Cordonale (CRaSCO ) per chi vuole donare il sangue del cordone ombelicale del proprio neonato per poter poi dare le cellule staminali estratte da esso alla comunita’ a scopo solidale”.
Il Primario Claudio Santangelo e’ soprattutto un Medico esperto sulle patologie oncologiche ginecologiche che numerose giungono alla Azienda Ospedaliera Cardarelli, estremamente importanti e delicate, ce ne parla?
Come Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli facciamo parte della rete oncologica campana in sinergia con le altri istituti che sono deputati alla cura di alcuni tumori, in particolare noi, per quanto riguarda la sfera genitale femminile siamo nella rete oncologica del tumore dell’ovaio, dell’endometrio e della cervice uterina. Questi tumori in questi centri specializzati come l’Istituto Tumori Pascale, l’Azienda Ospedaliera Policlinico Federico ll, Azienda Ospedaliera Cardarelli, vengono trattati in gruppo attraverso una equipe medica di professionisti chirurghi polispecialistica che costituisce il GOM (Gruppo Oncologico Multidisciplinare), quindi ogni paziente che viene da noi, prima di essere operata , e’ studiata, inquadrata, discussa al GOM dove troviamo i Chirurghi, gli Urologi, i Ginecologi, Radiologi, Oncologi, Anatomopatologi, Psicologi, o per poter poi stabilire qual è la strategia da seguire per affrontare la malattia, che non si ferma al semplice intervento chirurgico ma viene poi attuato per tutto il decorso successivo .
Il Cardarelli e’ un Ospedale superspecializzato in Ginecologia e soprattutto in Ostetricia dove convergono casi ad alta complessita’. Il nostro Reparto è Centro di riferimento per quanto riguarda i parti prematuri, le gravidanze ad alta complessita’ ed in particolare per gli impianti placentari anomali, le insidiose placente accrete che in modo anomalo invadono la parete uterina a volte in profondità provocando gravi emorragie al momento del secondamento dopo la nascita . Siamo un riferimento per tutte le gravidanze ad ogni livello di complessita per le quali è richiesta competenza plurispecialistica ed una organizzazione neonatologica con TIN ( Terapia Intensiva Neonatale), rianimativa, radiologico interventista e trasfusionista di massimo livello.
Professore Santangelo, spostando una gravidanza oltre i 35-40 anni di eta’, subito dopo il sogno di aver realizzato una importante carriera, e’ possibile ugualmente realizzare il desiderio di avere un figlio?
Spostando la gravidanza negli anni si va incontro a quella fase in cui la fertilita’ diminuisce, come avviene dopo i 34 anni di eta’ in cui si va incontro ad un calo della riserva ovarica e della fertilita’. In aiuto facciamo ricorso alla riproduzione assistita. Tra le cause di denatalita’ e quindi di infertilita’ c’è soprattutto alla base il tema dell’inquinamento ambientale che e’ scientificamente provato e provoca un tasso di fertilita’ minore negli uomini e nelle donne. Sulla denatalita’ abbiamo tante efficienti cure e rimedi per quanto riguarda l’avere un figlio in eta’ avanzata come dopo i 40 anni di eta’. Da considerare che molto spesso ci troviamo di fronte a casi di menopausa precoce, ed allora bisogna intervenire attraverso un processo di una serie di cure per la vitrificazione degli ovociti, cioè conservare i propri ovociti congelandoli, e dove in un periodo di tempo piu’ avanti e’ possibile scongelarli per poi procedere ai vari impianti per favorire l’evento nascita, mettere in banca il proprio potenziale riproduttivo in modo da favorire la possibilita’ anche ad una donna di 50 anni di poter realizzare il sogno di avere un figlio. Poi abbiamo i casi in cui la gravidanza non avviene, ed abbiamo in attivo tutte le tecniche di procreazione medicalmente assistita che ormai si sono evolute, per cui, sia il seme che la dinamica dell’ovulazione sono ampiamente studiate in tutti gli aspetti. Le cure ad oggi sono davvero avanzate ed evolute, attraverso soprattutto le stimolazioni leggere, dolci, dove si riesce ad ottenere un numero minore di follicoli, ma con maggiore capacita’ poi di essere fecondati e le percentuali di concepimento con PMA ( Procreazione Medicalmente Assistita) che oggi si può definire con un nuovo percorso di accompagnamento al concepimento con un approccio olistico, Procreazione Naturalmente Assistita ottengono risultati migliori e precisi anche grazie ad una diagnostica preimpianto.
Professore ci illustra la Tecnica Chirurgica Laparoscopia, dove attraverso piccole incisioni con una telecamera e’ possibile operare all’interno dell’addome e la pelvi, lasciando una rapida ripresa e nessuna cicatrice?
E’ un approccio ormai acquisito, consolidato, sperimentato, che ha dimostrato tutti i suoi vantaggi ed il sapersi inserire nel ventaglio di opzioni che si possono offrire ad una paziente. Noi Ginecologi, abbiamo vari approcci come quello di tipo vaginale: che e’ di nostra esclusiva e pertinenza dove c’è la possibilita’ di accedere all’interno della pelvi attraverso la vagina; abbiamo l’approccio isteroscopico: cioè entrare nell’utero attraverso un apparecchio miniaturizzato che ci permette di togliere piccole malformazioni, miomi e polipi all’interno della cavita’ uterina; abbiamo l’approccio classico-tradizionale, laparotomico addominale, sia trasversale che longitudinale per grosse patologie oncologiche. Poi c’è l’approccio laparoscopico, che ormai e’ ampiamente diffuso e consolidato. E l’’approccio che si fa strada nel futuro della medicina italiana e’ la Robotica (sarebbe la laparoscopia roboticamente assistita), una tecnica che permette di utilizzare gli strumenti laparoscopici che vengono mossi attraverso un braccio robotico, dove il chirurgo e’ seduto dietro una consolle e vede in 3D il percorso da operare attraverso gli strumenti robotici che si muovono con maggiori possibilità di articolazione e precisione. Questo tipo di chirurgia e’ molto importante soprattutto nei pazienti obesi. E’ una chirurgia che da la possibilità di usare pressioni di anidride carbonica inferiori rispetto alla laparoscopia con minor dolore postoperatorio. La Chirurgia Robotica consentira’ soprattutto l’apprendimento della chirurgia per i giovani chirurghi, ma soprattutto da la possibilita’ di affiancare un chirurgo esperto ad uno meno esperto.
Ci parla della endometriosi, che cos’è e come si presenta nelle donne?
L’Endometriosi è una malattia congenita, cronica, progressiva, per la quale non c’è una vera e propria terapia, ma ci sono tante strategie per limitarne la diffusione, poiche’ l’endometriosi man mano che passano gli anni se non contrastata tende a diffondersi, puo’ provocare dolore, sterilita’ e aderenze. Questo, oltretutto è legato a difficolta’ di diagnosi poiche’ importanti studi dimostrano che una paziente ci impegna quasi 7 anni per arrivare alla diagnosi, e deve cambiare almeno 4 medici prima che si arrivi a scoprire questa malattia. Oggi e’ stata riconosciuta come malattia nei DRG, che sono i sistemi per cui lo Stato fa una tariffazione degli interventi, e per questo c’è una copertura economica per la cura, ed e’ fondamentale non limitarsi alla diagnosi della sola endometriosi superficiale, ma approfondire la conoscenza della endometriosi profonda che e’ quella piu’ difficile da curare e che si va ad indovare in posti anatomici difficilmente raggiungibili e la cui terapia richiede un chirurgo oncologo esperto.
Ci parla del tipo di Endometriosi interna?
Un altro tipo di Endometriosi e’ quella interna. La presenza del tessuto della cavita’ uterina cioè quella che deve essere la mucosa uterina al di fuori dell’utero, in sedi che non sono quelle della semplice cavita’ uterina, quindi si puo’ trovare a livello dell’ovaio del legamento uterosacrale, della vescica, delle uretere, dell’intestino, addirittura nel polmone e nel cervello. Questi focolai eterotopici rispondono agli ormoni come risponde la mucosa uterina, quindi gli estrogeni li fanno proliferare e i progestinici li fanno secernere , quindi si accumula in queste localizzazioni anomale il sangue mestruale creando delle cisti che possono dare dolore. Quando si rompono queste cisti possono dare infiammazione, aderenze, ovviamente nel caso coinvolgano le tube provocare sterilita’. L’endometriosi interna, l’adenomiosi e’ la presenza dei tessuti endometriali cioè della mucosa della cavita’ uterina nel muscolo uterino, quindi una zona anomala dove possono provocare dolore e perdite di sangue per le quali la terapia e’ estremamente inefficiente.
Attraverso una giusta cura e’ possibile avere la possibilita’ di avere un figlio e sconfiggere l’endometriosi?
Nella cura si individua fondamentalmente l’obiettivo di tentare di ottenere una gravidanza, poiche’ di suo ferma questa malattia dell’endometriosi. Mentre la dove non c’è il desiderio di gravidanza, e l’endometriosi e’ sintomatica, quindi la cisti inizia a dare dolore e qui’ c’è bisogno dell’intervento chirurgico. Per evitare che si arrivi a questo bisogna fin dall’inizio usare la pillola anticoncezionale estroprogestinica per evitare che l’endometriosi arrivi a degli stadi talmente avanzati in cui c’è un’alterazione dell’anatomia. L’endometriosi e’ una malattia la cui eziopatogenesi non e’ perfettamente conosciuta, sicuramente e’ congenita, non si sa se e’ genetica, ma molto probabilmente e’ legata anch’essa a degli inquinanti “i famosi pops” che sono degli inquinanti ambientali che possono interferire, i famosi interferenti endocrini.
Professore ci illustra la Tecnica Chirurgica Laparoscopia, dove attraverso piccole incisioni con una telecamera e’ possibile operare all’interno dell’addome e la pelvi, lasciando una rapida ripresa e nessuna cicatrice?
E’ un approccio ormai acquisito, consolidato, sperimentato, che ha dimostrato tutti i suoi vantaggi ed il sapersi inserire nel ventaglio di opzioni che si possono offrire ad una paziente. Noi Ginecologi, abbiamo vari approcci come quello di tipo vaginale: che e’ di nostra esclusiva e pertinenza dove c’è la possibilita’ di accedere all’interno della pelvi attraverso la vagina; abbiamo l’approccio isteroscopico: cioè entrare nell’utero attraverso un apparecchio miniaturizzato che ci permette di togliere piccole malformazioni, miomi e polipi all’interno della cavita’ uterina; abbiamo l’approccio classico-tradizionale, laparotomico addominale, sia trasversale che longitudinale per grosse patologie oncologiche. Poi c’è l’approccio laparoscopico, che ormai e’ ampiamente diffuso e consolidato. E l’’approccio che si fa strada nel futuro della medicina italiana e’ la Robotica (sarebbe la laparoscopia roboticamente assistita), una tecnica che permette di utilizzare gli strumenti laparoscopici che vengono mossi attraverso un braccio robotico, dove il chirurgo e’ seduto dietro una consolle e vede in 3D il percorso da operare attraverso gli strumenti robotici che si muovono ad un alta velocita’. Questo tipo di chirurgia e’ molto importante soprattutto nei pazienti obesi. E’ una chirurgia che da una sensazione di benessere. La Chirurgia Robotica consentira’ soprattutto l’apprendimento della chirurgia verso i giovani chirurghi, ma soprattutto da la possibilita’ di affiancare un chirurgo esperto ad uno meno esperto.
Ci parla della patologia femminile dell’endometriosi, che cos’è e come avviene nelle donne?
L’Endometriosi è una malattia congenita, cronica, progressiva, per la quale non c’è una vera e propria terapia, ma ci sono tante strategie per limitarne la diffusione, poiche’ l’endometriosi man mano che passano gli anni se non contrastata tende a diffondersi, puo’ provocare dolore, sterilita’ e aderenze. Questo, oltretutto è legato a difficolta’ di diagnosi poiche’ importanti studi dimostrano che una paziente ci impegna quasi 7 anni per arrivare alla diagnosi, e deve cambiare almeno 4 medici prima che si arrivi a scoprire questa malattia. Oggi e’ stata riconosciuta come malattia nei DRG, che sono i sistemi per cui lo Stato fa una tariffazione degli interventi, per cui c’è una copertura economica per la cura, ed e’ fondamentale non limitarsi alla diagnosi della sola endometriosi superficiale, ma della endometriosi profonda che e’ quella piu’ difficile da curare e si va ad indovare in posti anatomici difficilmente raggiungibili e la cui domanda richiede un chirurgo oncologo esperto.
Ci parla del tipo di Endometriosi interna?
Un altro tipo di Endometriosi e’ quella interna. La presenza del tessuto della cavita’ uterina cioè quella che deve essere la mucosa uterina al di fuori dell’utero, in sedi che non sono quelle della semplice cavita’ uterina, quindi si puo’ trovare a livello dell’ovaio del legamento uterosacrale, della vescica, delle uretere, dell’intestino, addirittura nel polmone e nel cervello. Questi focolai eterotopici rispondono agli ormoni come risponde la mucosa uterina, quindi gli estrogeni li fanno proliferare e i progestinici li fanno secedere, quindi si accumula in queste localizzazioni anomale il sangue mestruale e quindi si creano delle cisti che contengono sangue e che possono dare dolore. Quando si rompono possono dare infiammazione, aderenze, ovviamente nel caso coinvolgono le tube causando sterilita’. L’endometriosi interna, l’adenomiosi e’ la presenza dei tessuti endometriali cioè della mucosa della cavita’ uterina nel muscolo uterino, quindi una zona anomala dove possono provocare dolore e perdite di sangue per le quali la terapia e’ estremamente inefficiente.
Attraverso una giusta cura e’ possibile avere la possibilita’ di avere un figlio e sconfiggere l’endometriosi?
Nella cura si individua fondamentalmente l’obiettivo di tentare di ottenere una gravidanza, poiche’ di suo ferma questa malattia dell’endometriosi. Mentre la dove non c’è il desiderio di gravidanza, e l’endometriosi e’ sintomatica, quindi la cisti inizia a dare dolore e qui’ c’è bisogno dell’intervento chirurgico. Bisogna tentare ogni sistema, per evitare che i casi lievi divengano gravi usando la pillola anticoncezionale estroprogestinica fin dai primi tempi per evitare che l’endometriosi arrivi a degli stadi talmente avanzati in cui c’è un’alterazione dell’anatomia. L’endometriosi e’ una malattia la cui eziopatogenesi non e’ perfettamente conosciuta, sicuramente e’ congenita, non si sa se e’ genetica, ma molto probabilmente e’ legata anch’essa a degli inquinanti “i famosi pops” che sono degli inquinanti ambientali che possono interferire, i famosi interferenti endocrini.
Un altro tema su cui state lavorando?
E’ l’umanizzazione delle cure per coloro che non hanno patologie particolarmente complesse ma che desiderano un parto il piu’ naturale e fisiologico possibile. Nel nostro Reparto di Ginecologia ed Ostetricia sono attivi tutti i percorsi per un parto naturale che vanno dal partorire in acqua, alle posizioni libere ( non più con obbligo della gestante di stare a letto sdraiata) consentite sia durante il travaglio che durante il parto, e’ possibile avere la partoanalgesia ( è una tecnica di anestesia locale che riduce il dolore da parto). Abbiamo attivato un Corso di Accompagnamento alla Nascita gratuito che dura dalla 25 settimana di gestazione fino a fine gravidanza dove la donna partecipa anche con il partner o un congiunto e dove conosce tutti i nostri medici e tutte le nostre ostetriche del reparto. Per partecipare al Corso e’ sufficiente inviare una mail al ostetricia@aocardarelli. Siamo da molti anni impegnati contro la violenza sulle donne e sui bambini, ed a questo scopo al Cardarelli è attivo un percorso Rosa ed al Santobono poiche’ abbiamo una convenzione , forniamo tutta l’assistenza ginecologica nei casi di abusi o violenza sui minori. Al Cardarelli e’ attivo il Servizio di Interruzione Volontaria della Gravidanza con metodo farmacologico o chirurgico e il Servizio interruzione terapeutica della Gravidanza nel secondo trimestre.
Sul tema interruzione di gravidanza?
Siamo stati i primi in Campania ad utilizzare il metodo farmacologico, e siamo stati i primi a recepire il decreto che dava la possibilita’ di utilizzarlo fino a 9 settimane, quindi per chi ne fa richiesta utilizziamo questo metodo farmacologico fino a 9 settimane. Poi c’è il metodo tradizionale chirurgico attraverso l’aspirazione. E’ anche questo un servizio che c’è stato affidato.