Di storie d’amore ne è pieno il mondo della musica, un sentimento che ha saputo ispirare i più grandi artisti musicali, e non solo, di generi molto diversi. Dall’amore romantico della musica pop all’amore urlato e disperato della musica rock, dall’amore spezzato e tragico della musica country all’amore sofisticato della musica lirica.
E poi c’è un altro tipo di amore, quello ingenuo, intonato da Daniele Zani nella canzone “Katy”, la ragazza protagonista di questo brano. Daniele Zani, classe 1976 e quarto di 5 fratelli, cresce nel verde lussureggiante della campagna romagnola, precisamente a Cannuzzo di Cervia, una piccola frazione del ravennate sospesa tra mare e colline.
Daniele sin da bambino sviluppa la sua passione per la musica: prima si diletta ad ascoltarla, poi ne diventa il protagonista studiando la chitarra, il pianoforte e il canto. Intraprende poi la strada del cantautore e inizia a scrivere di suo pugno i primi pezzi al ritmo pop.
L’artista ha calcato importanti palcoscenici, da Sanremo Giovani al San Marino Festival fino al Festival Song di Sicilia, più tanti altri festival di un certo livello. Eccellente polistrumentista, Daniele autoproduce i suoi pezzi lavorando come falegname e lavorando come pianista di pianobar nei locali della riviera romagnola. Inoltre ha anche lavorato nei villaggi turisti come animatore, esperienza che gli ha dato quel pizzico di brio e fantasia nello scrivere i suoi pezzi pop.
Ed eccoci dunque a “Katy”, la ragazza alla quale presumibilmente Daniele ha voluto dedicare questa canzone un po’ enigmatica che racconta le diverse sfumature e sfaccettature dell’amore. “Katy Katy avrei qualcosa da dire e dopo tanto tempo, meglio gridartelo. Katy forse non ti va di capire che c’è un mondo buono, neanche lontano da te”.
Da queste parole si può ipotizzare un amore finito, o comunque sfilacciato, poiché sembra che i due si incontrino dopo tanto tempo. Katy viene descritta come una ragazza delusa dalla vita, o da qualcosa, ma nonostante tutto viene esortata ad aprire gli occhi e guardarsi intorno per cercare il buono che c’è intorno nel mondo.
Dopo questa strofa iniziale arriva il ritornello che recita così: “Ma se questo è tutto vero, niente è meglio dell’amore ingenuo e fiero. Niente male quando vedo che c’è love anche laddove non si vede più”. Nel ritornello esplode il concetto dell’amore che è ingenuo proprio perché l’amore è qualcosa di puro, naturale e non artificioso. E allora ben venga l’amore ingenuo e nelle strofe del ritornello l’artista invita Katy e contemporaneamente anche l’ascoltatore a cercare amore ovunque, anche dove sembra non esserci.
Un’altra strofa significativa è quella che parla della notte e del giorno che combinano le stelle, una metafora della fragilità della vita e dell’ineluttabilità del destino. Proprio perché non sempre le cose dipendono da noi, tanto vale lasciarsi andare e pensare solo ad amarsi, piuttosto che credere alle malelingue e sprecare il tempo a litigare.
La canzone dall’orecchiabile ritmo pop si snoda con un ritmo coinvolgente, una spolverata di brio che sa illuminare le giornate, anche quelle più buie.