Silvia BlackStar è il nome d'arte di Silvia Bavaglia, una giovane cantante comasca che ha fatto del canto, non solo una passione, ma una vera e propria forma di espressione del proprio essere.
Inizia a cantare sin dalla tenera età in casa, studiando da autodidatta e sviluppando un proprio interesse verso il genere symphonic metal. All'età di 25 anni, con alle spalle una propria indipendenza, decide di intraprendere il primo percorso di studi canori, che la portano alla sua prima pubblicazione della cover di "Paint it Black" su Youtube, con la quale partecipa ai "Sanremo Music Awards" del 2017 e del suo primo inedito "Hungry for Love" alla fine dello stesso anno.
Dopo la pubblicazione del primo inedito si interrompe la collaborazione con lo studio per motivi personali e si dedica ad alcune collaborazioni che la portano a fare esperienze live e video, questo fino all'avvento del covid quando tutto si è fermato. Durante il periodo di fermo, ha una collaborazione che porta alla produzione di altri 3 inediti, uno dei quali pubblicato a Marzo del 2023 su Youtube, Spotify e su tutti i digital store: "Paradise". Gli due sono di prossima uscita, in concomitanza con il video ufficiale.
Ha ripreso gli studi, dedicandosi a pubblicare sul suo canale diverse cover e col progetto di studiare un proprio concept album con l'aiuto di nuovi collaboratori.
Ciao Silvia, è un piacere averti qui con noi.
Il piacere è tutto mio.
Iniziamo con una domanda semplice. Hai iniziato a cantare sin da piccola, ma chi è stato a ispirarti?
Sicuramente mia mamma. In casa mia la musica c'era tutti i giorni, che fosse per cantare o per ballare. Ricordo proprio che passavo il tempo a cantare con mia mamma sia in casa che in auto. Forse sarò banale, ma ho iniziato con le canzoni delle principesse disney. Volevo riuscire a tutti i costi ad eguagliare la voce di Aurora della bella addormentata. L'alternativa era raggiungere la voce di Celine Dion.
Perché non hai seguito prima dei corsi di studio?
Da piccola ero molto incostante, ho perso il conto di quanti sport o hobby ho iniziato per poi lasciarli a metà e forse vedevo il canto come un gioco e un divertimento, più che uno studio. Penso che da una parte i miei genitori non abbiano voluto trasformare questa passione in un obbligo. Sono abbastanza certa che se mi fossi dovuta mettere a studiare, ai tempi avrei accantonato il canto. E per quanto mi dispiaccia non aver migliorato le mie capacità prima, ringrazio di aver avuto la possibilità di capire da sola col tempo quanto il canto fosse importante per me. Così da poter decidere io quando e come impostare lo studio.
Come è stato cantare davanti a un pubblico la prima volta?
Ero terrorizzata! Sorridevo tremando come una foglia. Ricordo proprio la sensazione del microfono in mano che traballava. Ed ero ad un karaoke, non a qualche live o spettacolo. Più lo facevo più acquisivo sicurezza, ma ammetto che tutt'oggi quando salgo su un palco per cantare davanti a qualcuno c'è agitazione dentro di me. La cosa che è cambiata è che un tempo avevo proprio paura di farmi vedere da qualcuno, ora l'agitazione deriva dall'emozione e dal significato che voglio trasmettere al pubblico quando mi ascolta. Desidero proprio che arrivi il messaggio che cerco di comunicare.
Spulciando il tuo canale abbiamo visto solo cover e canzoni straniere. Pensi di voler provare a cantare qualcosa anche in Italiano?
Ci ho pensato spesso a fare qualcosa in italiano, ma stranamente mi trovo più a mio agio con la lingua inglese nel canto rispetto alla mia lingua madre. Nonostante ciò ci sono alcuni brani italiani che mi piacerebbe interpretare e portare sul mio canale. In particolare mi piacerebbe riportare un brano di opera lirica, ma non anticipo quale. Non voglio giocarmi l'effetto sorpresa.
Hai detto che desideri che la gente che ascolta la tua musica riceva il messaggio.
Cosa cerchi di trasmettere nello specifico coi tuoi brani?
Sicuramente messaggi di coraggio, sostegno, forza di volontà e fiducia. Come avete potuto ascoltare in Paradise, il soggetto pensa di essere dannato e di non meritare il perdono e il paradiso, ma alla fine capisce che di sbagliarsi e con un aiuto riesce ad arrivare proprio in quel paradiso che pensava irraggiungibile. Quindi mi auguro che la gente percepisca che è importante lottare e seguire i propri sogni, anche quando questi sembrano impossibili.
In altri casi saranno critiche alla società, ma questo lo scoprirete con la pubblicazione di uno dei prossimi inediti.
Il tuo genere però non è molto diffuso qui in Italia. Non pensi di precluderti un certo tipo di target?
Sono conscia purtroppo del rischio. Sono convinta che il genere riesca a mescolare bene il messaggio che voglio trasmettere, grazie alla parte diciamo rude della musica e la parte più docile della voce. Per quanto difficile io spero che le persone, soprattutto i giovani, si aprano un pò di più a questo genere musicale, e che ne analizzino non solo la musica, ma anche i testi che sono solitamente studiati per far riflettere.
Vuoi consigliarci qualcuno da ascoltare? Magari quelli a cui ti ispiri?
Certamente, molto volentieri. I primi sono stati gli Evanescence, la voce di Amy Lee è stata la primissima ispirazione per il genere. A seguire sono arrivati i Nightwish, inizialmente mi ispiravo alla prima cantante Tarja, che aveva un'impostazione principalmente lirica. Quando poi è arrivata la terza cantante, Floor Jansen. Sentendo lei, molto versatile, voce potete e ampia estensione vocale, ho capito a chi volevo ispirarmi. Poi potrei citarvi anche Sharon dei Within Temptation, Simon Simons degli Epica e tanti altri, ma mi fermo o scrivo un elenco interminabile.
Hai parlato di un tuo progetto con un concept album, ce ne puoi parlare?
E' un progetto in fase di costruzione. Attualmente sono impegnata nello scrivere il concept stesso e i testi dei brani. Una volta pronto il tutto, ci sarà la parte di creazione musicale e registrazione con l'aiuto di alcuni collaboratori. Diciamo che non è un progetto che vedrà in tempi brevi.
E in tempi brevi cosa potremo vedere?
Sicuramente nuove cover e anche i due inediti creati durante la pandemia, che non hanno ancora avuto la possibilità di vedere la luce del sole per alcune controversie che ho risolto all'inizio di quest'anno. E potrei dire che c'è un'altra piccola collaborazione che dovrebbe mostrare i suoi frutti entro questa estate.
Grazie mille Silvia per il tempo che ci hai dedicato.
Grazie a voi per avermi dato lo spazio e la possibilità di raccontarmi.