Benvenuta Rettrice, parlando di un tema importante, quello dei giovani, quanto è importante la comunicazione con la Comunità studentesca della Sapienza, il dialogo, la sinergia?
La Comunicazione con l’intera Comunità è essenziale. Ci permette di prendere scelte che siano il più possibile aderenti alle specifiche esigenze delle persone che vivono la Sapienza, nonché di condividere informazioni e stimoli. Gli studenti sono per noi centrali. Il confronto costante con loro è per noi indispensabile, cerchiamo di incontrare, fisicamente o sui canali web le studentesse e gli studenti già nel percorso di studi delle scuole superiori, proprio per stabilire da subito con loro un contatto.
Se in passato si comunicava in modo più formale e prevalentemente isituzionale, oggi è indispensabile riuscire a diversificare le forme, ed i canali, di comunicazione. Allo sportello informativo, al sito istituzionale, alla mail, strumenti tradizionali, si sono aggiunti i social network e le piattaforme di condivisione di contenuti, che hanno rivoluzionato la comunicazione in maniera significativa. Se da un lato consentono di raggiungere una platea molto più ampia, dall’altro impongono una comunicazione nuova, a volte più
asciutta, e soprattutto impongono un’attenzione in più nel garantire la riconoscibilità dei canali isitutzionli, per evitare frodi e informazioni false. Io stessa ho scelto di avere un mio account Instagram, che di concerto con gli account dell’Ateneo e delle strutture, vuole condividere alcune delle tante attività e delle informazioni che riguardano Sapienza. È un modo per essere più vicina agli studenti, intercettare i loro bisogni, promuovere una forma di confronto diretta.
La Sapienza conta oltre 122 mila iscritti (il più grande ateneo d’Europa), negli ultimi anni ha rafforzato la sua rete social anche per essere più vicina all’intera Comunità, e ci teniamo ad una adeguata e mirata copertura.
Parlando di un altro tema estremamente importante, il rispetto per l ambiente, ci illustra una sua considerazione su questo tema in termini di Comunità?
La questione del rispetto per l’ambiente non è uno dei temi, è il tema. Le azioni che quotidianamente compiamo, impattano sul presente e disegnano il futuro che andremo a vivere a lasciare alle future generazioni. Con questa consapevolezza abbiamo intrapreso, come Ateneo, numerose iniziative a favore dell’ambiente. Quotidianamente, con attività didattiche, di studio, di ricerca e di sensibilizzazione andiamo a declinare il concetto di sostenibilità.
Abbiamo lanciato un Corso di formazione, multidisciplinare e ad accesso gratuito, con lo scopo di fornire gli strumenti per interpretare i cambiamenti, anche climatici, che si susseguono con rapidità crescente e con impatti talvolta catastrofici.
Voglio ricordare che lo scorso luglio gli Organi di governo di Ateneo hanno adottato un Position Paper, dal titolo La policy Sapienza per la sostenibilità, che tra gli altri indirizzi, sottolinea l’importanza, nella attività di ricerca, di preferire accordi e collaborazioni con partner in linea con il principio di neutralità climatica, le cui attività siano coerenti con il processo di decarbonizzazione e che rispettino criteri di sostenibilità ambientale, sociale e
di governance (ESG).
Sapienza ha un suo prorettore alla sostenbilità e un Comitato tecnico scientifico
sulla sostenibilità.
Tra le azioni ad impatto più diretto Sapienza ha varato un piano per la messa al bando della plastica monouso (ad esempio sono bandite bottiglie e bicchieri di plastica al tavolo dei relatori in tutte le conferenze che si svolgono all’interno dell’Ateneo) e ha promosso una campagna contro i mozziconi di sigaretta e la sensibilizzazione contro l abbandono dei microrifiuti.
L’Ateneo ha inoltre un suo patrimonio verde di quasi 190 mila metri quadrati di prati, 960 alberi, 714 arbusti, un Orto botanico a Trastevere e un Giardino sperimentale all’interno della Città universitaria. Un nostro piccolo contributo alla tutela della biodiversità, e rappresentata dalle attività di studio e di tutela del patrimonio botanico e in ultimo dall’iniziativa che ha visto la piantumazione di oltre 300 varietà di vitigni provenienti da tutte le regioni d’Italia all’interno dell’Orto botanico.
La Sapienza è una Università Europea, che porta avanti principi come la
sostenibilità e il green degli ambienti, ce ne parla?
Già nel 2017 l’Ateneo ha adottato il Piano strategico energetico-ambientale (Pes)
finalizzato al raggiungimento, nel medio e lungo periodo, di un aumento dell’efficienza energetica, dell’incremento dell’uso delle fonti rinnovabili, della riduzione dell’inquinamento e del risparmio sui costi.
Nel 2022 sono stati realizzati diversi interventi di riqualificazione energetica su edifici e strutture di Sapienza, proseguiti nel 2023, in linea con quanto previsto nel Piano strategico energetico-ambientale di Sapienza (2017-2030). Gli interventi sono caratterizzati da un’elevata efficienza attraverso la riqualificazione edilizia, l’impiego di sistemi impiantistici ad alta efficienza, l’utilizzo di risorse energetiche rinnovabili.
Ho già fatto riferimento al Position Paper, La policy Sapienza per la sostenibilità,
adottato lo scorso luglio, per preferire accordi e collaborazioni con partner in linea con il principio di neutralità climatica, le cui attività siano coerenti con il processo di decarbonizzazione e che rispettino criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG). Inoltre il documento sancisce la dissociazione dell’Ateneo da iniziative che non aderiscano a queste politiche, pur nel rispetto della libertà di pensiero e di ricerca e dell’autonomia della didattica.
Anche in questo caso mi preme fare un chiaro riferimento alle attività di studio, di ricerca e sopratutto di didattica: solo formando cittadine e cittadini, preofessioniste e professionisti con basi solide, in grado di incidere con le proprie competenze sul futuro, possiamo dare un contributo concreto ad una svolta “green” degli ambienti e dei diversi ambiti della nostra quotidianità.
Il nostro più grande inviestimento sul futuro sono le nostre ragazze ed i nostri ragazzi, la nostra Comunità studentesca; il migliore contributo che diamo al Paese, insieme ai frutti della ricerca, sono i nostri laureati e le nostre laureate.