Che tipo di incipit hai usato?
Hai scelto una narrazione intrecciata o una fabula?
Quanti personaggi ci sono nel tuo libro? Esistono nella realtà o sono inventati?
Come fai a costruire un personaggio?
Che tematiche hai ritenuto giusto argomentare?
Nella caso di una silloge poetica, quant'è importante, secondo te, per un autore conoscere i poeti del passato per comprendere la complessità dei versi per trasformarle in sensazioni ed emozioni?
Come sono state inserite le ambientazioni? I luoghi sono reali o immaginari?
Quale punto di vista hai scelto di scrivere per far entrare il Lettore nel tuo libro? Prima, seconda o terza persona?
Che tipo di finale hai scelto per il tuo explicit
1- L’INCIPIT: Ho usato un incipit diretto, la storia inizia “in media res” la storia inizia con il protagonista che riceve la notizia che non avrebbe mai voluto sentire, quella che gli cambierà la vita (e non immagina quanto). Conosciamo il protagonista così, mentre lo guardiamo incassare la notizia. Non uso descrizioni, spiegazioni, commenti; lo conosciamo direttamente per come reagisce, per quello che dice, per quello che fa.
2- LA NARRAZIONE: La narrazione segue l’ordine cronologico degli eventi. Scopriamo insieme al protagonista della storia, gradatamente, con molti colpi di scena, ciò che gli sta succedendo, come lui reagirà, come reagiranno gli altri personaggi e quelle che saranno le conseguenze delle sue scelte. E c’è già abbastanza suspance, brivido e mistero così.
3- I PERSONAGGI: Ci sono molti personaggi nel libro. Oltre al protagonista, Marco Conticini, un pubblicitario in procinto di essere associato nell’Agenzia pubblicitaria in cui lavora, ci sono anche: Luca (l’amico da una vita, nonché suo medico); Alan (l’amico nuovo e inatteso, nonché collega di lavoro); Sandra (la moglie); Susanna (la nuova fiamma). Antagonisti: Sandro (uno dei due soci dell’agenzia, quello che ne osteggia l’entrata in società) e Mister Discovery (la nuova fiamma di sua moglie Sandra). Questi i principali personaggi della storia. Sono tutti personaggi di fantasia.
4- COME COSTRUISCO I PERSONAGGI: Non saprei dire. Quasi mai costruisco in personaggio “a tavolino”. Lo racconto come mi viene, per come lo vedo nella storia che si sviluppa nella mia fantasia. Io mi limito ad assistere a osservare ciò che fa, a ascoltare ciò che mi racconta di sé, cercando di stargli dietro e di raccontare al meglio ciò che vedo e sento.
5- LE TEMATICHE AFFRONTATE: Al di là della storia di avventura e mistero, che è quella che più avvince il lettore, che lo incuriosisce e lo spinge a leggere, curioso di sapere cosa accade a Marco e come andrà a finire, c’è nel romanzo una profonda analisi introspettiva: si affronta il tema della paura della morte, della malattia, della vecchiaia e di come queste pulsioni ancestrali dell’uomo possono spingere anche la più mite, razionale e civile delle persone ad abbandonarsi ad un primordiale istinto di sopravvivenza. Marco scopre che può salvarsi dalla malattia semplicemente rifugiandosi nella corsa, anche se questo dono straordinario che la natura gli ha fatto ha delle gravi conseguenze per lui e per chi gli sta intorno, c’è un caro prezzo da pagare… Ma Marco non può fare a meno di continuare a correre, per salvarsi. Non può non venire da chiedersi: E io? Al suo posto quale prezzo sarei disposto a pagare pur di avere la cura da ogni male?
6- L’IMPORTANZA DI CONOSCERE I POETI DEL PASSATO: Penso che nella poesia sia esattamente come nella prosa: è importante conoscere da dove siamo venuti per riuscire a capire come e dove si vuole arrivare e quindi provare ad arrivarci come noi vorremmo. Certo per comunicare sensazioni ed emozioni attraverso dei versi ci vuole anche del talento e della sensibilità che non si imparano: o le hai o no. Ma io credo che molto dipenda anche da ciò che hai “assorbito” da chi c’è stato prima di noi: per quanto uno possa avere talento, non credo si possa saper scrivere bene se non si è prima letto, letto e ancora letto tanto (e se non si continua a farlo).
7- LE AMBIENTAZIONI: Mi piace ambientare le mie storie in luoghi reali e che ben conosco, anche quando la scelta dei luoghi non è essenziale ai fini della storia. Mi viene spontaneo, credo renda la narrazione più diretta e vera. Non mi piace invece inserire descrizioni dei luoghi, preferisco far emergere le caratteristiche dei luoghi in cui è ambientata la storia attraverso lo svolgimento dell’azione.
8- IL PUNTO DI VISTA: La storia è narrata in terza persona, ma con una tecnica di scrittura molto introspettiva, interiorizzata, dal punto di vista del protagonista e dei vari personaggi principali; ad esempio riportandone i pensieri e mostrandone le emozioni e le sensazioni.
9- IL FINALE: E’ un finale che sorprende e spiazza. Un finale che chiude la storia, senza lasciare il lettore col dubbio su “come è andata a finire”. Il finale è chiaro per quanto riguarda la storia. Ma mi piace pensare che lasci a chi legge il libro qualcosa su cui riflettere: cosa avrebbe fatto lui al posto di Marco? Condivide le sue scelte? Lo considera un personaggio positivo o negativo? Io ne racconto la storia, ometto ogni giudizio morale, anche se un po’ di simpatia e di comprensione per Marco, in fondo, non riesco a nasconderla…