La situazione attuale riguardante la nocciola Igp in Piemonte solleva una serie di questioni che richiedono una riflessione approfondita. In passato, i commercianti erano spesso additati come i principali responsabili dei prezzi bassi offerti agli agricoltori, ma ora sembra che la situazione si stia ribaltando. Sia i rappresentanti delle associazioni di produttori, come accaduto il 29 marzo, sia i presidenti del consorzio dell'Igp, come il 17 maggio, sostengono che un prezzo di resa inferiore ai 6,50 euro a punto sia accettabile e in linea con la media storica del periodo.
Tuttavia, è importante evidenziare l'inesattezza di tali affermazioni. Per verificare la veridicità dei dati riportati, sarebbe opportuno richiedere i grafici dei prezzi alla Camera di Commercio dell'area. Solo attraverso un'analisi accurata sarà possibile ottenere una visione chiara della situazione.
A fronte di queste considerazioni, sorgono interrogativi cruciali che meritano una risposta adeguata. Vediamone alcuni:
Qual è l'opinione dei veri produttori agricoli, coloro che lavorano direttamente nei noccioleti, riguardo ai prezzi attuali, che si aggirano intorno ai 3 euro al chilogrammo? È importante ricordare che la nocciola Igp del Piemonte è da generazioni considerata superiore alle altre varietà e vantava una certificazione di qualità.
Cosa pensano gli utilizzatori della nocciola Piemonte Igp che hanno pagato prezzi molto più elevati, intorno ai 10 euro al chilogrammo, quando i produttori stessi ammettono che sarebbero bastati 7-8 euro? Questa discrepanza di prezzi solleva legittime preoccupazioni tra i consumatori e richiede una spiegazione coerente.
È sorprendente notare come le associazioni di corilicoltori, che hanno beneficiato di finanziamenti e agevolazioni fiscali, sembrino contribuire alla svalutazione del prodotto invece di incrementarne il valore. È necessario capire le ragioni di questa situazione e se ci sono eventuali fattori che influenzano tale atteggiamento.
La presidente del consorzio ha annunciato di aver sviluppato nuovi contatti, ma occorre ricordare che il ruolo del consorzio è quello di essere un arbitro imparziale, non un attore attivo nel mercato. Pertanto, sorge la domanda su quali siano i motivi di questa interazione e se si rischino conflitti di interesse.
Un aspetto importante da considerare riguarda le associazioni artigianali. Mentre è fondamentale sostenere i produttori agricoli per il loro ruolo nella tutela dei territori, anche quando si impegnano nella trasformazione dei prodotti, come pasticceri, cioccolatieri o gelatai, è necessario che siano soggetti alle stesse regole, tassazioni e agevolazioni degli altri operatori del settore. Altrimenti, si crea una competizione sleale che danneggia l'intero mercato. Inoltre, sarebbe interessante valutare l'entità degli aiuti statali ricevuti da aziende agricole con fatturati milionari e capire se esse hanno restituito una parte significativa di tali fondi.
Se si desidera affrontare seriamente e in modo approfondito il tema della nocciola Piemonte Igp, sarebbe auspicabile organizzare un'assemblea promossa dalle diverse associazioni coinvolte, in modo che tutti i soggetti interessati abbiano l'opportunità di esprimere il proprio punto di vista. Solo attraverso un confronto aperto e trasparente si potrà trovare una soluzione adeguata a questa complessa questione. La trasparenza e la chiarezza sono fondamentali per garantire il benessere sia dei produttori agricoli che dei consumatori che desiderano un prodotto di qualità a un prezzo equo.
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www.gazzettadalba.it 2023 07 agricoltori-e-consorzi-dovrebbero-valorizzare-un-prodotto-come-le-nocciole-e-non-sminuirlo