Diagnosi e misurazione dell’umidità delle murature
La diagnosi dell’umidità delle murature consente di valutare la presenza e distribuzione di acqua nei materiali in funzione della porosità e permeabilità dei materiali stessi. Dal momento che non è possibile conoscere priori la struttura interna dei materiali edili in termini di porosità/permeabilità, risulta imprescindibile una valutazione strumentale della loro capacità di trattenere l’acqua, anche in vista di un intervento di risanamento.
Ciò che gli specialisti di indagini diagnostiche sono in grado di ottenere, attraverso campionamenti di materiali e metodi strumentali non invasivi, rappresenta una situazione momentanea del contenuto di umidità presente in una struttura muraria a seguito dei continui fenomeni di evaporazione/assorbimento dell’acqua che interessano i materiali componenti.
I metodi di misurazione del contenuto d’acqua nelle strutture murarie, qualitativi e/o quantitativi, sono molteplici e possono realizzarsi tramite campionamenti di materiali, che vengono poi analizzati successivamente in laboratorio, e attraverso rilievi non distruttivi.
La prova principale per rilevare l’umidità dei muri: il metodo ponderale
Questa metodologia è regolamentata dalla normativa di riferimento UNI 11085:2003 - Beni culturali - Materiali lapidei naturali ed artificiali - Determinazione del contenuto d'acqua: Metodo ponderale.
Lo scopo delle prova, chiamata anche “powder drilling test”, è di determinare la presenza e la distribuzione di umidità nelle strutture murarie in modo quantitativo.
In pratica, si opera tramite il prelievo di polvere di mattoni o malte, attraverso una perforazione realizzata con trapano a basso numero di giri: il contenuto di umidità è calcolato come differenza tra il peso del campione misurato all’atto del prelievo – comprensivo, quindi, anche della quota di umidità – e il peso dello stesso dopo l’avvenuta essiccazione all’interno di una termobilancia.
Dato che questa operazione viene eseguita con l’ausilio di un trapano, che penetra nella muratura con la punta, disgregando il materiale che viene prelevato, è essenziale la sua rotazione sia bassa e che la punta venga raffreddata di volta in volta con soluzione alcoolica per impedire che il calore generato durante la foratura faccia evaporare più acqua nel campione.
Questo metodo consente di tracciare:
un profilo verticale del contenuto di umidità, quando i prelievi sono effettuati ad altezze diverse. In questo modo è possibile valutare per esempio l’altezza di risalita dell’acqua;
una verifica della distribuzione dell’umidità nello spessore della muratura stessa, quando i prelievi sono eseguiti a profondità diverse.
Applicazione degli strumenti termografici alla diagnostica per l’umidità muraria
La termografia è un metodo strumentale che consente di visualizzare sullo schermo le radiazioni infrarosse emesse da un oggetto. Tra le molteplici applicazioni nel settore edilizio, la termografia viene utilizzata per rilevare la distribuzione superficiale dell'umidità sfruttando il calore latente di evaporazione dell'acqua contenuta in un materiale. Infatti, nelle aree con un'elevata quantità di acqua, si verifica un maggiore processo di evaporazione. Questo processo è endotermico, il che significa che assorbe calore sia dall'aria che circonda la superficie sia dal substrato, causando una diminuzione della temperatura superficiale nell'immagine termografica rispetto alle zone con una minore evaporazione. In questo modo, tramite l'uso di una termocamera, è possibile rilevare immediatamente la presenza di zone a maggiore attività evaporativa e quindi maggiormente umide.
Tuttavia, è importante sottolineare che questa tecnica di indagine è di natura qualitativa e non fornisce indicazioni precise sul contenuto effettivo di acqua presente. È piuttosto un passo preliminare per indagini quantitative più approfondite, come ad esempio il "metodo ponderale".
Misurazioni con igrometro
L’igrometro è uno strumento specifico per la misurazione dell’umidità all’interno di strutture e materiali; ne esistono di diverse tipologie a seconda della tecnica utilizzata.
In particolare, si possono impiegare 2 tipi di igrometri, con differente capacità di penetrazione all’interno dei materiali:
igrometro capacitativo
Questo metodo di rilevamento misura la presenza di umidità all'interno di un materiale sfruttando la differenza nella costante dielettrica tra l'acqua (che ha un valore di circa 80 Farad/m) e il dielettrico del materiale asciutto. Un sensore, a contatto con il materiale, genera un campo elettrico che penetra la superficie e produce un segnale proporzionale al contenuto di acqua. La capacità di rilevamento si estende fino a una profondità di circa 5 cm e la presenza di sali influenzerà il risultato finale.
igrometro a microonde
La tecnica di misurazione dell'umidità a microonde si basa sull'utilizzo delle onde elettromagnetiche per analizzare la presenza di umidità in un materiale. Utilizzando frequenze elevate nell'intervallo di alcuni gigahertz (GHz), i dispositivi portatili a microonde riescono a evitare gli effetti di perdita dielettrica causati dalla presenza di sali nelle strutture. La capacità di rilevazione può arrivare fino a 25cm ed il sistema risulta non influenzato dal contenuto di sali del materiale.
Fonte notizia
www.arch-indagini.it diagnosi-umidita-muri