artwork di Francesco Gori
Anita racconta una storia. Ogni traccia dell’EP è un capitolo della storia di cui Anita è protagonista. La sua è una storia di coraggio, di dolore, di violenza, ma anche d’amore, perché ci vuole coraggio ad uscire dal dolore, ma allo stesso tempo questo è un grandissimo atto d’amore nei confronti di sé stessi, amarsi prima di essere amati.
Ascoltando le prime tracce, sembrerebbe che stia raccontando l’inizio di un amore, con tutte le sue incertezze e le sue paure, ed in parte è così. Dalla terza traccia però, attraverso una presa di coscienza che la vita non è come ci raccontano le favole, inizia ad emergere un dolore che vorrebbe esplodere, ma che viene nascosto dietro falsi sorrisi. Con la quarta e quinta traccia comprendiamo che quello che avevamo pensato inizialmente come amore, in realtà ci ha lasciato profonde cicatrici invisibili, che provocano un forte dolore. Il quinto pezzo, Solo un gioco, è sì il racconto di un abuso, ma è anche il pezzo di rinascita dove Anita prende atto di quello che le è successo e lo “urla”, è un pezzo che denuncia.
«Mi piace definirmi una cantastorie, perché sono storie quelle che voglio raccontare attraverso i miei testi, per dare voce non solo ai miei pensieri, ma anche a tutte quelle storie che incontri per strada o che ti vengono donate nel momento in cui ti vengono raccontate.» Elisabetta Arpellino
TRACK BY TRACK
L’AMORE COS’È: nasce per rispondere alla domanda “che cosa siamo noi?”.
Siamo abituati a dover sempre dare un nome alle cose, a mettergli un’etichetta, anche ai sentimenti che proviamo. Eppure etichettare un sentimento è un po’ come metterlo in una gabbia, soprattutto quando si parla d’amore. L’amore cos’è è un elenco di luoghi comuni per definire l’amore, che finisce senza dare una vera risposta alla domanda iniziale, forse perché la vera risposta è che, come hanno scritto Fabi, Silvestri e Gazzè, “L’amore non esiste, ma esistiamo io e te”.
Il tutto è racchiuso in un’atmosfera acustica, che spazia tra una prima parte più intima ad una seconda più giocosa.
NON SONO CAPACE: è un brano intimo e delicato, quasi sussurrato, che racconta del non sentirsi all’altezza e della paura di lasciarsi andare, di far vedere all’altro chi siamo veramente, senza maschere, depositare l’armatura e lasciare che l’altro ci ami per quello che siamo, eppure tra quelle braccia ci sentiamo a casa, e forse è proprio questa la vera paura.
Un brano semplice per pianoforte e voce, in cui l’insicurezza la fa da protagonista.
SENZA FONDO: è un racconto di fragilità e paure. Nasce dalla presa di coscienza che la realtà non è come quella descritta nelle fiabe. Parla di mura costruite per difendersi dal dolore e di lotta contro le proprie insicurezze. È una richiesta di aiuto celata dietro a maschere di sorrisi.
Questo è il brano scritto cronologicamente più indietro nel tempo di tutto l’Ep, scritto durante il primo anno a Milano di Elisabetta (quasi 6 anni fa). È nato dopo che un giorno un suo professore in accademia disse che non era possibile che lei avesse provato realmente quel dolore che raccontava in un altro testo: arrivata a casa di getto scrisse il ritornello di questo pezzo. Poi è rimasto per tanto tempo nel cassetto finché non l’ha ripreso in mano per lavorarci con Veronica Gori, per presentarlo nel suo spettacolo di tesi. Caratteristica di questo pezzo è la presenza di una coda strumentale interamente composta dalla stessa Veronica Gori.
ANITA: la title-track di questo Ep racconta di smarrimento, di vuoto, di violenza. Anita è una donna che cerca una via di fuga dal suo stesso dolore. Arpellino ha voluto raccontare la storia di Anita perché di storie come questa si parla troppo poco o solo in determinate occasioni, ha voluto dare voce a chi normalmente viene messa a tacere o che non parla per vergogna, a chi si nasconde, a chi soffre. Elisabetta dice «Anita è forse il brano a cui tengo di più, scritto di getto un giorno dopo aver ascoltato l’ennesima storia di dolore, dopo aver visto una ragazza che ogni giorno continuava a scomparire sempre di più nel suo maglione avvolta dal dolore».
Un pezzo dalle forti sonorità acustiche, che lavora per sottrazione di elementi sonori.
SOLO UN GIOCO: è l’ultimo tassello di questa storia ed è il racconto/ricordo della violenza subita.
È la presa di coscienza di quello che è accaduto ad Anita, il motivo del dolore e dello smarrimento. È una denuncia di ciò che è successo, il pezzo di riscatto, di rinascita, perché finalmente Anita è riuscita a dire ad alta voce ciò che le è successo.
Si differenzia da tutti gli altri pezzi per le sue sonorità elettroniche, in certi punti caotiche e ridondanti, è un pezzo di rottura.
Solo un gioco è la fine, ma è anche l’inizio di qualcosa di nuovo, una nuova vita in cui Anita ha trovato il coraggio di tornare ad amarsi e a non nascondere più il suo dolore.
Prodotto insieme alla produttrice Veronica Gori, hanno suonato Mario Restivo (batteria), Antonello Labanca (basso), Luciano Rossi e Cristian Donà (Chitarre), Roberto Izzo (violino degli Gnu Quartet) e Antonio Cortesi (violoncello).
Mix e registrazioni: Daniele Ronchi e master: Giacomo Mandelli
Elisabetta Arpellino (classe 1997) è una cantautrice di origine astigiana, trapiantata a Milano per perfezionare i suoi studi artistici presso il CPM Music Institute di Franco Mussida, dove si diploma a febbraio del 2022.
Fin da piccola coltiva la sua passione per la musica e per la scrittura, infatti, ispirata dai grandi cantautori della musica italiana come Francesco Guccini, Fabrizio De André e Francesco De Gregori con i quali è cresciuta, all’età di 11 anni inizia a scrivere le sue prime canzoni.
Negli anni partecipa a diversi premi per autori e festival, dove ha l’opportunità di crescere artisticamente dividendo il palco con i big della musica italiana: Festival di Saint Vincent (2013) vincitrice categoria inediti, Chieri in Festival (2013) vincitrice categoria inediti, Festival Voci nuove di Montecatini Terme (2013) vincitrice categoria inediti, Provoice Festival (2013) Premio miglior autore, Una canzone dal cuore ad Asti (2013), Festival di Castrocaro nel 2014 arrivando in semifinale, Premio d’Autore Città di Asti (2015), Incanto Summer Festival (l’edizione del 2018 e del 2019), Premio Lunezia (2018).
Nel 2017 apre il concerto di Annalisa durante la manifestazione La Barbera Incontra a San Damiano d'Asti, e l’anno seguente apre il concerto di Gino Paoli sempre durante la stessa manifestazione
Nel 2019 pubblica il suo primo Ep “Da dove riparto” una raccolta di brani significativi scritti dal 2013 al 2018.
Nel 2022 escono i singoli “L’amore cos’è” e “Senza fondo” prodotti in collaborazione con Veronica Gori. Successivamente esce anche “Anita”, title track del secondo Ep dell’artista previsto per il 31 marzo 2023.
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