I lattobacilli rappresentano uno dei principali generi batterici probiotici presenti nel tratto gastrointestinale e sono responsabili di mantenere e promuovere la salute del nostro organismo (1-17). I lattobacilli sono dei batteri acido lattici che espletano molteplici funzioni benefiche, quali attività antifungina, riduzione dei livelli di colesterolo ematico, attività antitumorali e antiossidanti, stimolazione del sistema immunitario e modulazione del microbiota intestinale (2).
Il Lactobacillus plantarum, nello specifico, è uno dei lattobacilli più frequentemente utilizzati nella formulazione di supplementi alimentari come i probiotici, grazie alle sue proprietà e caratteristiche fisiologiche; tale microrganismo, infatti, è in grado di adattarsi a differenti tipologie di ambienti e risulta essere estrememante resistente a condizioni molto sfavorevoli, come ad esempio quelle presenti a livello gastrico, intestinale e vaginale (3).
L. plantarum possiede, inoltre, importanti proprietà antibatteriche e risulta quindi in grado di inibire la proliferazione di batteri patogeni, quali Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Listeria monocytogenes, Salmonella typhimurium e Shigella flexneri, e di contaminanti spesso presenti nelle derrate alimentari (2).
A livello prettamente intestinale, tale microrganismo risulterebbe in grado di alleviare la sintomatologia associata alla Sindrome dell’Intestino Irritabile e della Colite Ulcerosa e di aiutare significativamente nella risoluzione delle malattie diarroiche, quali ad esempio la diarrea associata agli antibiotici e al Clostridium difficile (2).
Numerosi studi hanno evidenzato come diversi ceppi di Lactobacillus plantarum posseggano anche proprietà antivirali, esercitando una potente attività immunomodulatoria e proteggendo in tal modo l’ospite, bambini inclusi, da diversi ceppi di virus influenzali e rotavirus (4-6).
Come è ben noto, l’intestino è uno dei più grandi e importanti organi appartenenti al sistema immunitario e gioca pertanto un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute umana.
La mucosa intestinale è continuamente esposta a una elevata varietà di antigeni di origine alimentare, ambientale e batterica ed è stato ampiamente dimostrato come
L. plantarum sia in grado di interagire direttamente con la mucosa e migliorare il sistema immunitario e, di conseguenza, la resistenza a numerose patologie di interesse clinico (2).
L’immunomodulazione da parte dei ceppi di L. plantarum può indurre l’inibizione delle malattie allergiche di tipo I, promuovendo processi anti-allergici come la regolazione delle cellule dendritiche e delle cellule T, contribuendo anche a contrastare l’adesione dei microrganismi patogeni ai recettori delle cellule intestinali (7).
Un recente studio ha invece evidenziato la capacità di un particolare ceppo, il Lactobacillus plantarum P-8, di agire come modulatore a livello neurologico, riducendo i livelli di stress dopo solo 4 settimane di assunzione da parte dei soggetti coinvolti nello studio (8). L’impiego di tale ceppo ha portato anche ad una diminuzione significativa dei livelli di ansia e ad un parallelo incremento dei potenziali cognitivi e della memoria (8).
Inoltre, l’uso del probiotico L. plantarum P-8 è stato associato alla riduzione di citochine proinfiammatorie nel plasma, come l’interferone-gamma (IFN-gamma) e il Fattore di Necrosi Tumorale-alpha (TNF-alpha), evidenza, questa, che ha rafforzato l’ipotesi di un coinvolgimento dello stato di infiammazione non solo nell’insorgenza di stress e ansia, ma anche di problemi mentali e/o neurologi più severi (8).
È stato ampiamente dimostrato come L. plantarum P-8 agisca anche a livello intestinale inibendo la proliferazione di microrganismi patogeni, favorendo la crescita di batteri benefici per il microbiota e stimolando la produzione di acidi grassi a catena corta (SCFAs) (2).
Gli SCFAs sarebbero in grado di modulare positivamente il sistema immunitario e la neuroinfiammazione, assumendo pertanto un ruolo chiave nell’asse intestino-cervello (9).
È noto infatti come esista una stretta connessione tra cervello e intestino mediata direttamente dal nervo vago e indirettamente dal sistema endocrino, dai neurotrasmettitori e dagli ormoni intestinali, quali gli acidi grassi a catena corta. La modulazione del microbiota intestinale, di conseguenza, non sarebbe solo in grado mi implementare la salute dell’intestino e il sistema immunitario dell’ospite, ma potrebbe addirittura avere un impatto significativo a livello neuronale, influenzando le nostre emozioni e il nostro modo di pensare (9).
Risulterebbe quindi logico dedurre che una rottura dell’equilibrio batterico intestinale, o la disregolazione di alcuni ormoni intestinali, possano essere direttamente implicate nell’eziopatogenesi o nella progressione di alcune importanti malattie neurologiche.
Sembrerebbe infatti che gli acidi grassi a catena corta siano presenti in minor quantità nei soggetti affetti da disturbi neuropsochiatrici, come ad esempio il Parkinson, a causa di una ridotta abbondanza di batteri SCFA-produttori (9); è quindi evidente come l’intervento con prebiotici e probiotici, insieme ovviamente a una dieta sana ed equilibrata, possa rappresentare una delle stragie vincenti per incrementare i livelli intestinali di SCFAs e agire quindi positivamente sui disturbi neuropsichiatrici (9).
BIBLIOGRAFIA
1. Canchaya C, Claesson MJ, Fitzgerald GF, Van Sinderen D and O'Toole PW. Diversity of the genus Lactobacillus revealed by comparative genomics of five species. Microbiology, 2006.
2. Abdelazez, Amro & Heba, Abdelmotaal & Zhu, Zong-Tao & Fang-Fang, Jia & Sami, Rokayya & Zhang, Lu-Ji & Al Tawaha, Abdel Rahman & Meng, Xiang-Chen. Potential benefits of Lactobacillus plantarum as probiotic and its advantages in human health and industrial applications: A review, 2008.
3. Jose NM, Bunt CR and Hussain MA, 2015. Comparison of microbiological and probiotic characteristics of lactobacilli isolates from dairy food products and animal rumen contents. Microorganisms, 2015.
4. Youn HN, Lee DH, Lee YN, Park JK, Yuk SS, Yang SY, Lee HJ, Woo SH, Kim HM, Lee JB and Park SY,. Intranasal administration of live Lactobacillus species facilitates protection against influenza virus infection in mice. Antiviral Research, 2012.
5. Annuk H, Shchepetova J, Kullisaar T, Songisepp E, Zilmer M and Mikelsaar M,. Characterization of intestinal lactobacilli as putative probiotic candidates. Journal of Applied Microbiology, 2003.
6. Maeda N, Nakamura R, Hirose Y, Murosaki S, Yamamoto Y, Kase T and Yoshikai Y,. Oral administration of heat-killed Lactobacillus plantarum L-137 enhances protection against influenza virus infection by stimulation of type I interferon production in mice. International immunopharmacology, 2009.
7. Song S, Oh S and Lim KT,. The glycoprotein (18 kDa) isolated from Lactobacillus plantarum L67 suppressed ß-hexosaminidase, histamine, and the expression of TNF-? and IL-4 in the BPA-stimulated RBL-2H3 cells. Process Biochemistry, 2016.
8. Lew LC, Hor YY, Yusoff NAA, Choi SB, Yusoff MSB, Roslan NS, Ahmad A, Mohammad JAM, Abdullah MFIL, Zakaria N, Wahid N, Sun Z, Kwok LY, Zhang H, Liong MT. Probiotic Lactobacillus plantarum P8 alleviated stress and anxiety while enhancing memory and cognition in stressed adults: A randomised, double-blind, placebo-controlled study. Clin Nutr, 2019.
9. Dalile, B., Van Oudenhove, L., Vervliet, B. et al. The role of short-chain fatty acids in microbiota–gut–brain communication. Nat Rev Gastroenterol Hepatol, 2019.
Fonte notizia
probd.it