Sono in molti a chiedersi se sia possibile coltivare indoor la cannabis light, e la risposta è positiva: si può coltivare la cannabis light “in casa”. La legge italiana sulla canapa, infatti, approvata nel 2021, riconosce la liceità della coltivazione di varietà di cannabis light provenienti da semi certificati per la coltivazione a uso industriale inclusi nella lista approvata dall'Unione Europea. Nelle prossime righe vedremo insieme tutto quello che occorre sapere.
Cannabis Light: coltivazione indoor
Innanzitutto è opportuno chiarire che non c'è bisogno di ottenere un'autorizzazione da parte delle forze dell'ordine per coltivare indoor la cannabis light. L'unico obbligo è quello di conservare la fattura di acquisto dei semi e la certificazione degli stessi fornita dal venditore per un periodo di almeno 12 mesi. In caso di controlli delle forze dell'ordine, verrà effettuato un campione per l'analisi e verrà rilasciato un campione per eventuali contro-verifiche.
Se la percentuale di THC dovesse risultare superiore alla
soglia legale dello 0,6%, la coltivazione potrebbe essere sequestrata o
distrutta, ma il coltivatore non sarà comunque ritenuto responsabile, anche se
rimane opportuno evitare di coltivare varietà non certificate dall'Ente
europeo. Ma come si coltiva nel pratico la Cannabis Light? La semina può essere effettuata anche a mano, e la profondità di
semina ottimale varia dai 2 ai 4 cm, a seconda del tipo di terreno e delle
condizioni climatiche.
È importante mantenere
il terreno umido durante i primi giorni dopo la semina, ma evitando
accuratamente i ristagni d’acqua che possono causare marciumi alle radici. Una
volta che la pianta è cresciuta, è importante controllare regolarmente la
qualità del terreno e delle piante, intervenendo con eventuali concimazioni o
trattamenti fitosanitari se necessario. La canapa richiede molto poco in
termini di “manutenzione” e intervento umano rispetto ad altre colture.
Questo, però, non significa non sia importante monitorare la crescita e lo sviluppo delle piante per
garantire una buona resa. Anche la concimazione, per quanto semplice, rimane
comunque fondamentale. È importante ricordare, infatti, che la canapa è una
pianta che ha la capacità di assorbire grandi quantità di sostanze nutritive
dal terreno, pertanto è importante non esagerare con le dosi di concime. Un
eccesso di nutrienti, infatti, può causare una crescita eccessiva della pianta.
La conseguenza diretta, in questi casi, consiste in una
riduzione della qualità delle infiorescenze.
In generale, è consigliabile effettuare la prima concimazione all'inizio della fase vegetativa della pianta, ovvero quando inizia a sviluppare le prime foglie verdi. In seguito, sono possibili ulteriori concimazioni durante il ciclo di crescita, adeguando le dosi in base alle esigenze della pianta e alla qualità del terreno. In si può procedere con la lavorazione finale, nell'impacchettamento e nella conservazione del prodotto finito.
Consigli utili
È importante mantenere il prodotto in un luogo fresco e asciutto, al riparo da fonti di luce e calore eccessivo. Inoltre, come detto in precedenza, è importante tenere traccia delle informazioni sul prodotto, come la data di raccolta, la varietà di canapa utilizzata, la quantità e le caratteristiche qualitative, per garantire la tracciabilità e la sicurezza del prodotto.