Buon pomeriggio e benvenuti in una nuova presentazione dell'Opera.
Questa volta incontriamo prima la scrittrice Tania Camì Calabrò e poi l'illustratrice Stefania Gualerzi che ci faranno entrare nel vivo del loro libro.
Se siete pronte, partiamo alla scoperta de' "Il Bosco della Magia Ritrovata"
Tania, ti incontriamo questa volta in una veste diversa. Libri per bambini. Come mai hai avuto l'esigenza di scrivere un libro rivolgendoti ai piccoli lettori?
Parafrasando una famosa canzone, "sono piccoli, ma cresceranno" per cui, l'avvenire è nelle loro mani.
Bisogna giocare d'anticipo e mettere in campo i migliori giocatori possibili.
Se li educhiamo al rispetto e all'amore verso il prossimo e nei confronti di Madre Natura, allora possiamo sperare di vincere la partita con un futuro che oggi ci appare incerto se non addirittura drammatico.
Hai ambientato il tuo libro in un bosco incantato, è frutto della tua fantasia o ti sei ispirata ad un bosco reale?
Il bosco ha mille sfumature di colore ed altrettante specie viventi per cui si presta ad essere lo specchio del mondo reale nel quale i bambini possono riflettersi e con l'aiuto di un adulto, riflettere sul bruco che vuole diventare farfalla, la lucciola che non si illumina e così via.
Poi non so come, Stefania ha creato il bosco esattamente come lo immaginavo io.
Tania, ci racconteresti l'aspetto psicologico del saggio gufo, con la sua innata chiaroveggenza?
Il gufo può vivere fino a cinquant'anni, una bella età per gli animali che vivono nel bosco.
Essendo il più anziano, suggerisce una maggiore saggezza.
La chiaroveggenza va a braccetto con la eccezionale vista di questo meraviglioso volatile che nell'oscurità (della vita) vede molto meglio di noi.
Tania, a chi ti sei ispirata per scrivere del personaggio?
Mi sono ispirata al nonno Nunzio, un finto burbero pacioccone, con le tasche piene di caramelle che amava raccontare le storie ai propri nipotini.
Nella prima parte del libro, scrivi in rima e ti rivolgi ai fanciullini che ancora vivono nel cuore degli adulti e ai ragazzi. In questa sezione narrativa ti sei ispirata a Giovanni Pascoli?
Giovanni Pascoli è un esempio per chiunque.
Tuttavia, il libro si rivolge direttamente ad un pubblico di bambini e preadolescenti che devono crescere con la consapevolezza che una società che non emargina nessuno, è la base di una società sana e progressista.
Nella seconda parte diventano più semplici e sono dirette ai bimbi. Come fai a spiegare ad un bambino: cos'è il bullismo, di identità di genere, di educazione alimentareo di altre tematiche?
Innanzitutto, la cosa più importante è entrare in punta di piedi nella sfera emotiva dei bambini.
È dunque importantissimo, non usare mai vocaboli che possano turbare la loro sensibilità.
Il linguaggio deve essere chiaro, semplice e conciso.
Infine si racconta loro di esserini piccoli e fragili affinché l'empatia e la fantasia portino a compimento la "difficile missione".
Stefania come hai creato questo personaggio fantastico? A chi ti sei ispirata?
Quando leggo un testo nella mia mente si materializzano delle immagini. Le prime immagini che vedo generalmente sono quelle che cerco di tenere per la realizzazione poi delle illustrazioni perché per me sono quelle più vere e sentite.
Magari poi studio il punto di vista, l'inquadratura, che taglio dare alla scena ma cerco di imprimere nella mente questa prima immagine. Non potendo subito immortalarla sul foglio, scrivo una descrizione dettagliata di ciò che ho visto. Credo che qualsiasi lettore che si cimenti nella lettura di un testo si costruisca le proprie immagini, ed è questo secondo me l'aspetto meraviglioso che fa di un libro un'avventura unica e personale. Nel caso dei libri per bambini e ragazzi credo che il compito dell'illustratore sia quello di aiutare i piccoli lettori ad allenarsi a questa pratica di riuscire a trasformare il testo in immagini adatte al loro livello di immaginario. Il segreto credo sia pensare come penserebbe un bambino. Il gufo è normale che abbia gli occhiali se è vecchio e saggio. Così come è normale che un bruco abbia un cappello in testa. La mente deve essere aperta ad accogliere tutto l'improbabile e a dargli vita attraverso matite e colori.
Quanto è importante avere un colloquio diretto con lo scrittore?
Un albo illustrato è composto di testo e immagini che hanno il compito di trasmettere un unico messaggio al lettore utilizzando linguaggi differenti .
Per me è importantissimo consultarmi con l'autore e ci tengo a renderlo partecipe durante tutta la fase di illustrazione del testo. Voglio che le due visioni si amalgamino creando una versione in cui entrambi possiamo identificarci. Inizio con il buttare giù la prima bozza di idee, le condivido con l'autore, poi passo ad una bozza di storyboard e ad una o due tavole definitive per definire la tecnica e così via fino al completamento delle immagini.
Stefania quando ti sei trovata ad affrontare tematiche così forti, con che sensibilità ti sei avvicinata coi pennelli al foglio?
Devo dire che Tania è stata molto brava a tradurre queste tematiche in modo semplice e adatto ai bambini. Distaccandosi dalla dimensione umana per riportare vizi e virtù dell'uomo nel mondo animale mi ha sicuramente facilitato. I bambini amano le storie con gli animali e disumanizzando il contesto passa il messaggio e l'insegnamento senza fare sentire loro il peso degli errori dell'uomo. Diciamo che diventa forte l'insegnamento e meno forte il giudizio
Stefania, i colori vividi, le pennellate decise, quant'è importante secondo te che un bambino abbia la possibilità di vedere il personaggio dipinto anziché affidarsi alla fantasia?
I bambini fino ad almeno i 6 anni non sanno leggere autonomamente. Le immagini in questo periodo sono fondamentali per i piccoli lettori che si avvalgono degli adulti per la lettura del testo ma ascoltando seguono le immagini e le fissano nella loro mente. Successivamente, una volta ascoltata la storia, possono anche sfogliare il libro autonomamente ritrovando nelle immagini gli elementi della storia e sono in grado di seguire la trama anche da soli. Io ricordo storie che mi raccontava mio nonno, ed ho ancora vivide nella mente le immagini che accompagnavano quelle storie. Parole e immagini raccontano insieme, si fondono per dare vita ad una esperienza che, tanto più sarà intensa, tanto più lascerà traccia nella memoria del lettore.
Chiaramente più il lettore diventa grande più assume gli strumenti per elaborare immagini proprie: infatti i libri per ragazzi contengono poche immagini o anche nessuna. Ma per i più piccini le immagini sono proprio lo stimolo per allenare la fantasia e tradurre nella loro mente il testo in immagini.
Io ringrazio sia Tania che Stefania per averci aperto le porte al mondo che sta dietro ai loro libri!
Vi diamo appuntamento alla prossima presentazione! Non dimenticate di visitare il sito al link in Sopra impressione!
Fonte notizia
www.tomoloedizioni.it il-bosco-della-magia-ritrovata