Il 2022 è stato l’anno del cambiamento per il mercato
immobiliare fiorentino: per la prima volta la periferia batte il centro.
Secondo il Rapporto dell’Osservatorio sul
mercato immobiliare di Nomisma, nell’ultimo
trimestre la tendenza centro-periferia si è invertita.
Con un rialzo dei prezzi delle case intorno al 2%, un
mercato finanziario poco stabile che non incoraggia e non premia gli
investitori e un’inflazione galoppante, gli immobili sono tornati ad essere il
primo investimento per gli italiani.
I tempi medi di vendita, riporta il rapporto, si sono
abbassati a 4 mesi, i rendimenti restano stabili al 5%, il divario tra prezzi e
pagamenti effettivi si è leggermente contratto (6,5% per il nuovo e all'11% per
l'usato).
Le zone intorno ai viali sono come sempre le più richieste,
viale Mazzini è un lusso, San Niccolò costa quanto il centro storico.
Le novità del mercato immobiliare.
Oltre alla crescente richiesta di case in periferia,
possibilmente con uno spazio all’aperto, il Rapporto rivela un nuovo trend di mercato:
la ricerca dello studio, ovvero di una stanza in più dove poter lavorare.
Pandemia e smart working hanno così cambiato il modo di cercare una casa da
comprare.
Sul fronte opposto, lato vendita, la nuova tendenza pare
invece quella dell’
home staging, a cui ricorrono sempre più spesso sia i privati
che le agenzie –
qui un
articolo sull’home staging.
I prezzi degli immobili a Firenze.
Infine, argomento prezzi, nel centro storico i prezzi sono
molto variabili, da 10.000 a 3.500 al metro quadro, mentre nelle altre zone
sembrano più uniformi: Mazzini-Oberdan dai 5.000 ai 4.000, Beccaria-Savonarola-Gioberti
poco sotto i 4.000, Campo di Marte-Bellariva-Gavinana si attestano fra i 3.000
e i 4.000.