FICHI D'INDIA
UN TESORO PREZIOSO PER LA SALUTE
Il tenace monumento dei deserti
Una breve vacanza in Sicilia, purtroppo breve ma intensa, fatta di colori spudorati, di musica e anche di silenzio, di gente ospitale, di mare azzurro e limpido, di natura incontaminata......da cui ho riportato la conoscenza del frutto base dell’isola, il fico d’India.
"Tenace monumento dei deserti": è con questa metafora che viene al meglio descritto il carattere del fico d'India, frutto coronato di spine che sopravvive alle aride e secche temperature desertiche.
Per molto tempo, il fico d'india ha rappresentato un simbolo della tradizione Azteca: oggi è fonte di interesse non solo in ambito alimentare ed agricolo, ma anche in quello fitoterapico e cosmetico.
Composizione chimica delle "foglie"
I cladodi della pianta contengono una consistente quantità di acqua, ma rappresentano anche una preziosa fonte di oligoelementi (potassio, magnesio, calcio, ferro, silice), sostanze nutritive (soprattutto fibra grezza, carboidrati) e vitamine, in particolare vitamina C e precursori della vitamina A (beta-carotene, luteina ed alfa-criptoxantina). Nel succo delle foglie non mancano tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6 e folati. Inoltre, nelle foglie del fico d'India si trovano molti aminoacidi, tra cui 7 essenziali.
Composizione chimica frutto/semi
Se i semi sono ricchi di lipidi e proteine, i frutti sovrabbonadano di zuccheri semplici come glucosio e fruttosio. Nel frutto ci sono anche sostanze anti-ossidanti come l'indicaxantina e la betanina, che contrastano i processi ossidativi.
Quali sono i benefici del fico d'India?
Le Proprietà fitoterapiche del fico d'India, recentemente, nel Dipartimento di Medicina di New Orleans (Stati Uniti) è stato dimostrato un possibile effetto nella diminuzione dei sintomi che seguono l'intossicazione alcolica.
Anche l'azione antiossidante del fico d'India è stata dimostrata da uno studio svolto nel Dipartimento di Farmaceutica, Tossicologia e Chimica Biologica dell'Università di Palermo, e nel Dipartimento di Farmacia dell'Università di Gerusalemme: la betanina e l'indicaxantina sono le due sostanze antiossidanti responsabili dell'azione anti-radicalica.
Anche le attività diuretiche e citoprotettrici hanno un fondamento di verità: queste azioni attribuite al fico d'India sono state valutate dal Dipartimento Farmaco Biologico della Facoltà di Farmacia dell'Università di Messina: precisamente, l'attività diuretica è potenziata dall'infuso del frutto e non dal fiore.
Usi nella tradizione
Sono molteplici gli usi del fico d'India: molte usanze affondano le radici nell'antico popolo azteco: già all'epoca, gli Aztechi utilizzavano le foglie del fico d'India per allevare un insetto, il Dactylopius coccus Costa, che serviva per ottenere il rosso di cocciniglia. Dal corpo dell'insetto essiccato veniva estratta la colorazione rossa, tuttora richiestissima in ambito cosmetico, farmaceutico, tessile ed alimentare.
Il frutto ideale del dopo ferie.
I frutti contengono : potassio, magnesio, calcio, fosforo, sodio, rame, zinco, selenio e ferro, vitamina A, vitamine B1, B2, B3, B6, vitamina C, beta-carotene, luteina e zeaxantina. Il periodo della raccolta è generalmente compreso tra agosto e settembre.
Patrizia Pellegrini, Naturopata - Bioterapeuta Nutrizionale ®
Metodo Molecolare
Alimentazione Consapevole
Giornalista Pubblicista OdG della Calabria
Ambasciatrice della Dieta Mediterranea
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