Sul mercato antiquario toscano è recentemente apparso in vendita uno splendido busto di S. M. il Re Vittorio Emanuele III di Savoia. L’opera d’arte, riproducente il sovrano in età giovanile, in divisa e con decorazioni, è databile agli inizi del Novecento, ha un’altezza di 85 cm circa ed è in gesso modellato e bronzato.
Accurate indagini saranno avviate, con l’ausilio di storici dell’arte, per individuarne l’autore, che sarà ricercato in primis tra i più abili scultori che operarono tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo nella regione in cui il busto è stato rinvenuto.
In effetti l’opera molto curata nei dettagli appare assai simile ad un altro manufatto, che ritrae il sovrano, conservato presso il Museo della Fraternità dei Laici di Arezzo. Tale dato potrà essere un primo importante indizio per giungere all’attribuzione del busto.
S. M. il Re Vittorio Emanuele III di Savoia, nato a Napoli l’11 novembre 1869, è stato Re d'Italia dal 1900 al 1946, Imperatore d'Etiopia dal 1936 al 1943, Primo Maresciallo dell'Impero dal 4 aprile 1938 e Re d'Albania dal 1939 al 1943. Figlio di Umberto I di Savoia e di Margherita di Savoia, alla nascita ricevette il titolo di Principe di Napoli, nell'evidente intento di sottolineare l'unità nazionale, raggiunta da poco.
Il suo lungo Regno di 46 anni vide, oltre alle due guerre mondiali, l'introduzione del suffragio universale maschile (1912) e femminile (1945), delle prime importanti forme di protezione sociale, la nascita e il crollo dello Stato fascista (1925-1943), la composizione della questione romana (1929), il raggiungimento dei massimi confini territoriali dell'Italia unita e le maggiori conquiste in ambito coloniale (Libia ed Etiopia). A seguito della vittoria nella prima guerra mondiale venne appellato "Re soldato".
Il Re detenne un ruolo fondamentale nella fine della neutralità italiana e nell'entrata in guerra durante la Prima Guerra Mondiale e nelle guerre coloniali. Nel 1946 compì un importante tentativo di salvare la monarchia abdicando a favore del figlio Umberto II ed optando per un autoesilio in Egitto. In Italia gli odonimi a lui dedicati sono ben 409.
Si dedico con passione agli studi numismatici, pubblicando il Corpus Nummorum Italicorum, opera in venti grandi volumi che con regolarità furono stampati dal 1910 sino al 1943, e costituendo una straordinaria collezione di oltre 110.000 monete di zecche italiane medievali e moderne donate dal sovrano al popolo italiano e oggi visitabili presso il Museo Nazionale Romano.
Si spense ad Alessandria d'Egitto il 28 dicembre 1947.
Il busto recentemente rinvenuto sarà sottoposto a un professionale intervento di restauro conservativo per poi essere studiato e accuratamente custodito.