La storia del cartone ondulato comincia intorno alla metà del 1800, ma mai e poi mai, allora, si sarebbe potuto ipotizzare che, il cartone ondulato con il passare del tempo, sarebbe diventato un materiale indispensabile nella nostra quotidianità. In Italia se ne producono circa 6 miliardi di metri cubi all’anno, un dato corrispondente a circa 10 miliardi di scatole. E’ un prodotto naturale, completamente riciclabile, molto dinamico ed adattabile ad esigenze di varia natura.
Fatto di carta, ma non fragile quanto la carta.
La struttura più semplice (cartone a una sola onda) è costituita da due superfici di carta che racchiudono una carta ondulata. Le tre superfici, le due copertine esterne e l’ondulato, sono unite grazie ad un collante derivante da amidi di mais, frumento e fecola. Ma con il cartone ondulato si possono realizzare strutture più complesse (cartone a doppia onda, impropriamente detto TRIPLO che è costituito da 3 superfici piane e due ondulate).
Il ruolo fondamentale per la validità di questo prodotto è giocato dalle onde: esse rappresentano i pilastri delle basi cartonate. Raccolgono il prodotto e lo rendono altamente trasportabile perché ammortizzano e lo difendono dagli urti provenienti dall’esterno.
In Italia, l’80% delle materie prime
necessarie per la produzione del cartone ondulato sono interamente riciclate e
solo il 20% proviene da fibre ricavate in foreste di conifere e latifoglie.
Tali fibre, cosiddette “vergini”, sono realizzate dalle industrie cartarie che,
coltivando alberi proprio allo scopo di estrarne le fibre vergini, incidono
positivamente sull’incremento delle superfici boschive.
Da tanti anni si sente parlare della distruzione delle foreste tropicali. Tale situazione è del tutto estranea alla produzione di carta e cartone, la cui fibra non può essere ricavata dal legno tropicale. Carta e cartone possono essere ricavati solo dalle foreste della cintura boreale che, contrariamente a quanto si sa, si stanno espandendo a ritmi esponenziali, con un tasso di crescita che supera di molto quello dell’abbattimento.
Le “fibre vergini” sono quelle che debbono essere obbligatoriamente utilizzate per la realizzazione di Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti (MOCA). Questo è il caso dei cartoni per la pizza da asporto, che dovranno contenere la pizza, un alimento da forno, imballata per il trasporto in una scatola pizza appena sfornata ad una temperatura di 60/70 gradi. A quella temperatura la presenza di acidi necessari per la sbiancatura della carta riciclata, potrebbe passare dal contenitore alla pizza, con danno per il consumatore. Ecco perché, ad esempio, lo Scatolificio Martinelli Srl, insiste molto sul fatto che i cartoni pizza da loro prodotti, sono tutti realizzati con “materie prime di alta qualità”, utilizzando “carte di pura cellulosa” e senza “contenuti di macero”.
Possiamo quindi asserire con fermezza, che il cartone ondulato offre un significativo contributo a uno dei problemi più pressanti del mondo contemporaneo, cioè quello dello smaltimento dei rifiuti. Infatti è considerato un materiale altamente favorito proprio in quanto biodegradabile, visto che gli imballaggi costituiscono la percentuale più alta di rifiuti solidi da smaltire.
Gli imballaggi sono da considerarsi come degli abiti di sartoria che sono cuciti a misura sul prodotto che deve essere imballato. La “stoffa” è costituita dal tipo di cartone ondulato da utilizzare, che deve essere tagliato e confezionato in base alle esigenze del packaging, in modo che l’imballaggio realizzato sia ottimizzato al massimo per quel prodotto specifico. In qualsivoglia situazione il cartone ondulato si dimostra sempre un prodotto assolutamente versatile e poco ingombrante e, soprattutto, economico sia per chi lo produce, che per le aziende della Grande Distribuzione Organizzata (GDO).
L’imballaggio realizzato con il cartone ondulato, protegge efficacemente il prodotto che gli viene affidato, soprattutto durante la fase del trasporto, che nel caso della pizza e dei prodotti alimentari, è quella più delicata. Elemento importante per una pizzeria d’asporto è la capacità di resistenza verticale del cartone pizza. Nella fase dell’impilamento dei diversi cartoni da trasportare, l’imballaggio deve essere dotato di una buona capacità di resistenza verticale.
Un altro elemento distintivo del cartone ondulato è la sua dinamicità, nel senso che si adatta alle tecniche produttive coprendo le esigenze di un mercato in continua evoluzione. Essendo un prodotto stampabile, dà lustro all’immagine dell’azienda che lo utilizza, ospitando loghi, immagini e scritte ed espone anche le informazioni necessarie. Questo avviene mediante l’utilizzo di “inchiostri a base d’acqua e privi di metalli pesanti”, come piombo e quant’altro, assolvendo anche ad una significativa funzione estetica.
Fonte notizia
www.scatolificiomartinelli.it cartoni-pizza-come-sono-fatti