SG S.p.A., importante player nel settore della distribuzione, fa luce sulle problematiche che da anni interessano il settore, esasperate dall'arrivo della pandemia.
SG S.p.A.: lo scenario pre-pandemico
A differenza di quanto possano aver pensato in molti, spiega SG S.p.A., il settore della distribuzione era già in crisi prima dell'arrivo della pandemia, soprattutto a causa degli enormi problemi che da tempo affliggono il comparto dei trasporti. È quest'ultimo, ed in particolare lo shipping marittimo, ad influenzare maggiormente l'andamento della supply chain con effetti diretti sulla distribuzione. Tra le cause che hanno contribuito a far entrare il settore in crisi vi è sicuramente l'incapacità di riuscire a rispondere agli stimoli del mercato. La mancata crescita che ne è conseguita, unita alla scarsità di manodopera, alla presenza di infrastrutture non abbastanza efficienti e alla carenza di addetti alla distribuzione finale, ha alla fine indebolito un mercato fortemente dipendente dalle performance dei trasporti.
SG S.p.A.: la pandemia ha solo peggiorato la situazione
Un settore già in forti difficoltà per problemi interni non poteva che essere messo ulteriormente in ginocchio da un evento così catastrofico come lo scoppio di una pandemia che ha mietuto vittime anche tra i comparti "in perfetta salute". Se una grande realtà come SG S.p.A. si è aiutata da sola attraverso le scelte aziendali compiute negli anni, particolarmente scrupolose in materia di selezione dei partner sui cui affidarsi per l'approvvigionamento, altre non sono state altrettanto lungimiranti. La Sea-Intelligence riporta che nello scorso anno si è assistito ad un incremento medio dei ritardi di 7,33 giorni. Nello stesso periodo nessun vettore ha raggiunto il 50% di arrivi puntuali, con alcuni che sono riusciti ad arrivare solo al 14% di consegne puntuali. Tali dati contribuiscono a spiegare i tanti scaffali vuoti durante la corsa dei cittadini alle scorte di provviste in piena pandemia.