Quante volte, negli ultimi due anni, è capitato di sentire le parole test rapido Covid? Sicuramente le dita di una mano non bastano per contarle e nemmeno due.
La cosa che più spaventa è che questi oggetti fanno parte della nostra quotidianità, cosa che fino a qualche tempo fa era del tutto impensabile. Del resto l'avvento della pandemia ha stravolto e sradicato tutte le abitudini a cui eravamo soliti, apportando grandi cambiamenti nella vita di tutti i giorni.
Scopriamo quindi cosa si intende per test rapido e come funzionano questi particolari strumenti volti ad individuare il Covid-19.
Che cosa si intende per test rapido?
Un test rapido covid 19 è un particolare tipo di dispositivo medico il cui compito è quello di individuare ed attestare la presenza del virus Sars-CoV-2, il responsabile del tanto temuto Covid-19. Questo nemico si è davvero rivelato subdolo negli ultimi anni, causando la morte di moltissime persone e favorendo complicazioni di natura medica anche sul lungo periodo. Medici e ricercatori hanno definito questo strumento come pienamente attendibile, poiché serve per individuare il virus in seguito all'esposizione allo stesso.
Ovviamente si tratta di un controllo diagnostico che può fornire falsi negativi laddove non eseguito entro i termini richiesti dal produttore. Se si procede ad eseguire il test in maniera troppo precoce rispetto al contatto stretto con un positivo, l’esito dello stesso potrebbe rivelarsi negativo, in quanto la malattia non ha ancora coinvolto il sistema immunitario. Anche qualora l’infezione sia piuttosto leggera, la carica virale non sarebbe sufficiente per determinare la positività stessa del test.
Ecco perché è sempre raccomandabile attendere un periodo di circa 3 o 4 giorni prima di effettuare il primo tampone rapido e, successivamente, farne uno di controllo entro 7/10 giorni dall'esposizione al virus. In molti casi si sono resi necessari anche 10 giorni per evidenziare la presenza dell'antigene responsabile del COVID-19.
Utilizzare questo tipo di dispositivi è molto semplice, in quanto chi li ha prodotti ha pensato all’esigenza di disporre di un metodo semplice ed innovativo in grado di agire in pochi minuti. Tutti devono essere in grado di poter effettuare il test senza per forza rivolgersi a del personale sanitario o a farmacisti. Ovviamente si tratta di un metodo in alcuni casi blando, ma che serve a dare le giuste risposte laddove si ricercasse una risposta immediata alla patologia.
Se per caso si deve andare a una festa è molto indicato effettuare un test rapido, in quanto si avrà la possibilità di sapere subito l'esito delle proprie condizioni fisiche. Questo perché i tamponimolecolari sono molto richiesti ed entrare in lista d'attesa può richiedere mesi e mesi di vane speranze.
Anche se quello del test rapido è un metodo molto economico: questo non va a gravare sulla precisione nella rilevazione del risultato. Non si tratta di un prodotto così preciso da limitare l'insorgenza di sbagli poiché, come abbiamo detto prima, esistono delle condizioni in cui il risultato può essere errato.
Cosa fare dopo aver eseguito un test rapido?
È indicato adottare questo metodo qualora si sia entrato in contatto diretto o indiretto con soggetti contagiati dal Covid o laddove non si avesse la possibilità di effettuare analisi più approfondite. Entrare in possesso di uno stick rapido è davvero molto semplice poiché, al giorno d’oggi, non vengono venduti solamente nelle farmacie ma anche nei supermercati e in alcuni negozi generici.
Se ci si sente più sicuri è possibile rivolgersi alle farmacie del proprio comune per effettuare un tampone eseguito da operatori sanitari. In questo caso, oltre ad ottenere l'esito del test, si avrà la possibilità di beneficiare di un green pass provvisorio, la cui durata massima è di 48 ore.
Questo non è invece consentito laddove si proceda allo stick da fare a casa: in questo caso si avrà solo il responso sulla propria salute e non la certificazione verde per poter circolare e avere accesso ad ogni luogo della città.
Come abbiamo detto prima, fare un tampone di questo tipo è davvero molto semplice, poiché basterà seguire tutte le istruzioni riportate sulla confezione del prodotto. Nella maggior parte dei casi basterà infilare lo stick cotonato in entrambe le narici per il numero di volte indicate sulla scatola e poi immergere lo stesso nel liquido in dotazione.
Dopo aver agitato la boccetta sarà sufficiente versare qualche goccia di prodotto sulla casella del test e aspettare che compaia la prima linea di controllo, indicata dalla lettera C. Il test rivelerà il suo risultato entro 15 minuti, tempo utile per leggere il responso. Superata la soglia indicata l'esito del test non è più considerato attendibile.
Il risultato è positivo se compaiono due linee nella casellina del test, in quanto l'antigene del virus è stato rivelato nel soggetto che si è sottoposto all'analisi. In questo caso è necessario contattare il proprio medico curante o l’ASL, mettersi in quarantena e farsi prescrivere un tampone molecolare da eseguire al più presto.
Al termine del periodo di quarantena si verrà sottoposti ad un nuovo tampone molecolare, il cui esito autorizzerà la fine della quarantena o la continuazione della stessa.
Solo in questo modo sarà possibile sapere se si è riusciti a debellare l'infezione o bisognerà continuare il periodo dell'isolamento per guarire in maniera efficace. Se invece il test riporterà la presenza di un'unica linea nella casella C, l’antigene del COVID-19 non è stato rilevato e ci si può quindi ritenere negativi.
Nel caso in cui si continuassero ad avere dubbi in merito al risultato, è consigliabile effettuare un tampone molecolare o ripetere il test rapido dopo qualche giorno, in modo da verificare eventuali cambiamenti nel responso.
Ricordiamo che il test non ha alcuna valenza qualora nessuna delle linee indicate comparisse all’interno della finestrella, ed è quindi necessario ripeterlo.
Da non dimenticare che eseguire un test rapido subito dopo aver scoperto di essere entrati in contatto con un positivo ed è tutto inutile. Come per ogni malattia infatti, anche il Covid ha un periodo di incubazione entro il quale non è possibile dimostrare l'effettiva presenza del virus.