Se siete appassionati di mobili e oggetti appartenenti al passato vi sarete certamente imbattuti in termini come antiquariato e vintage, oppure modernariato. Si tratta di etichette che vengono utilizzate per determinare il grado di importanza storica e culturale di un certo tipo di elemento per determinare il suo valore anche se, naturalmente, in questo caso ci possono essere altre mille varianti.
Ogni tanto è possibile che le denominazioni vengano confuse tra loro: non sempre è chiara la differenza, quindi, che divide l’antiquariato dal vintage e viceversa. Vediamo le loro caratteristiche principali e come sfruttare ogni stile in maniera corretta.
L’antiquariato
Nei negozi che trattano di oggetti antichi la denominazione che si incontra di più è certamente quella di antiquariato, che indica qualcosa prodotto e utilizzato almeno un secolo prima del nostro tempo. Naturalmente la stima non è sempre calcolata sull’unghia, ma ci possono essere oggetti degli anni ’30 e ’40 del 1900 che, per altre caratteristiche, possono essere classificati come antichità.
Quando parliamo di antiquariato comprendiamo una sezione vastissima del mobilio e dell’arredo prodotto durante tutta la storia dell’uomo: dai vasi e statuine di interesse archeologico fino ai mobili prodotti durante il regime napoleonico. Tuttavia, come abbiamo visto non sempre il valore di un oggetto è determinato solo dall’età, ma anche e soprattutto dalla sua lavorazione e importanza storica: se è stato realizzato da un artista famoso, per esempio.
L’antico ancora oggi esercita una grande fascino sugli appassionati di storia e di stile: si possono trovare diversi modi di abbinare alle case moderne dei pezzi d’antiquariato come vetrine, orologi e librerie che possono impreziosire gli ambienti con le loro forme e i loro colori. La loro popolarità non deve stupire: sono vestigia di un passato che molto spesso viene romanticizzato e che ha sempre catturato l’immaginario popolare da secoli. È possibile acquistare questi articoli presso un negozio d'antiquariato.
Il modernariato
Non sempre si sente parlare di modernariato, un termine che identifica invece quegli oggetti che sono stati prodotti dopo la Seconda Guerra Mondiale o comunque dagli anni ’40 fino agli anni ’70. È un periodo di tempo che può sembrare infinitamente meno vasto rispetto a quello coperto dall’antiquariato, ma è proprio in quei decenni che si sono sviluppati alcuni pezzi di arredamento che non passeranno mai di moda oppure estetica e arredamenti che possono essere presi a modello ancora oggi come i divani dello stile americano o gli abiti degli anni ’60.
Il dilemma degli articoli di modernariato è che non sono abbastanza recenti da essere considerati vintage, ma allo stesso tempo non abbastanza antichi da rientrare a pieno titolo nella categoria dell’antiquariato. In ogni caso, si tratta comunque di modelli che possono ricoprire una grande importanza storica anche a seconda dei materiali che li compongono, del periodo storico di produzione oppure dell’artigiano o dell’industria che li ha realizzati. Sì, perché una prerogativa dell’epoca è anche la maggiore tendenza a produrre mobili o oggetti in serie, una caratteristica che già così rappresenta l’importanza crescente della società dei consumi, un cambiamento storico relativamente recente ma culturalmente sensazionale.
Il vintage
Siamo arrivati al termine più giovane della lista. Con la parola vintage oggi si individuano tutti gli elementi che sono nati almeno 50 anni prima del presente, più o meno: naturalmente, ci sono sempre e comunque delle eccezioni ed è difficile intrappolare l’essenza di una parola in una rigida gabbia di valori. In generale, è possibile chiamare così mobili che vengono prodotti dagli anni ’60-’70 fino alla fine degli anni ’80: un periodo ristretto, certamente, ma dove non mancano molteplici spunti di stile amati ancora oggi. Non per niente non è difficile trovare negozi dove si commercia l’abbigliamento vintage usato con capi sempreverdi come i pantaloni a zampa o occhiali da sole. Un altro settore che non conosce crisi è quello delle automobili vintage che piacciono ai collezionisti di tutto il mondo e che, tra le altre cose, possono addirittura funzionare e circolare in strada.
La tendenza vintage non si trova solo nell’abbigliamento o nei motori, ma anche nell’arredamento: le fantasie psichedeliche degli anni ’70, per esempio, possono adattarsi perfettamente anche alle abitazioni del 2000. È facile trovare almeno un oggetto vintage nella propria casa come orologi, pantaloni e borse: non sempre questo può avere un valore molto grande, essendo abbastanza recente, ma di nuovo questo dipende anche dalla sua rarità. Spesso vengono utilizzati negli ambienti moderni le insegne luminose vintage, di grande tendenza anche per chi vuole sorprendere i propri invitati.