Evergrande, l’agenzia di rating Fitch ufficializza il default. Pechino lavora per scongiurare un effetto domino
La crisi del colosso cinese Evergrande è sempre più profonda. Quasi definitiva. Siamo infatti sull'orlo del fallimento, come ha sancito l'agenzia di rating Fitch declassando ulteriormente la società immobiliare del Dragone (e delle sue sussidiarie Hengda Real Estate e Tianji Holding).
Evergrande si avvicina al fallimento
Sembra 'l'inizio della fine' per il colosso cinese. Da giovedì sera Fitch ha ridotto l'affidabilità creditizia del secondo più grande sviluppatore immobiliare cinese da “C” a “Rd” (ossia Restricted Default), che è il secondo livello più basso. In pratica un centimentro dal fallimento totale.
Il livello RD indica che un'entità è inadempiente su uno o più impegni finanziari, pur continuando a onorare altri impegni finanziari. Gli analisti dei broker opzioni binarie no esma invitano da tempo a starne alla larga.
Coupon non pagati
La misura, si legge in una nota dell'agenzia di valutazione, segue il mancato pagamento dei coupon offshore per 82,5 milioni di dollari che avrebbero dovuto essere pagati alla mezzanotte di lunedì scorso, ossia alla scadenza dei 6 dicembre dei 30 giorni del periodo di tolleranza.
Si tratta di obbligazioni di Tianji da 645 milioni di dollari (al 13%) e obbligazioni da 590 milioni di dollari (al 13,75%).
Fitch afferma che Evergrande non ha risposto alla sua richiesta di conferma sui pagamenti del coupon. "Diamo quindi per scontato che non siano stati pagati". L'agenzia ha quindi ha posto a RR6 - e cioè assai vicino allo zero - il livello di possibile recupero dei debiti maturati.
Nessun salvataggio in extremis
Diversamente da quanto accaduto nelle settimane precedenti, il gruppo cinese non è riuscito a schivare il fallimento all’ultimo secondo.
Il governo di Pechino ha detto che non intende intervenire per salvare il gruppo e i suoi obbligazionisti. Tuttavia, di fronte alla forte preoccupazione di un effetto domino, si sta muovendo per arginare il contraccolpo (Fitch ha dichiarato il “restricted default” anche per il gruppo cinese Kaisa, anch’esso operativo nell’immobiliare).
La banca centrale ha ridotto la quota di riserve che le banche sono obbligate a temere depositate presso l’istituto centrale, in modo da immettere maggiore liquidità nel sistema e favorire l'erogazione di credito.
Debito monstre
La società di costruzioni è fortemente indebitata, parliamo di 300 miliardi di dollari. Settimana scorsa Evergrande ha dichiarato che si sta impegnando "attivamente con i creditori offshore per formulare un piano di ristrutturazione praticabile dell'indebitamento offshore".
La crisi finanziaria ha avuto un effetto devastante sui titoli Evergrande. Dall'inizio dell'anno hanno perso quasi il 90% del loro valore. Già da tempo gli analisti delle società di trading autorizzate Consob hanno invitato di stare alla larga da questo titoli.
Intanto il governatore della Banca centrale cinese (Pboc) Yi Gang ha provato a rassicurare i mercati in un discorso tenuto a una conferenza organizzata a Hong Kong. "Si tratta di un evento di mercato che va gestito in modo orientato al mercato e basato sulla legge: i diritti e gli interessi dei creditori e degli azionisti saranno pienamente rispettati". Per Yi comunque "i rischi causati da alcune società immobiliari nel breve termine non dovrebbero intaccare il mercato nel medio e lungo periodo".