La pandemia da Covid-19 e la ripresa della curva dei contagi in Italia non sembrano mutare in peggio il quadro relativo al settore immobiliare. A dirlo è l’indagine congiunturale sul mercato condotta da Banca d’Italia, Agenzia delle Entrate e TecnoBorsa su un campione di 1425 agenti immobiliari, al fine di comprendere lo stato di salute del comparto nel periodo fine 2021 e inizio 2022.
Per il 67,2% del campione i prezzi rimarranno pressoché stabili fino alla fine dell’anno, mentre per l’inizio del prossimo il 30,4% si aspetta un ulteriore ribasso e il 31,5% un rialzo. In linea di massima, si accorciano i tempi di vendita, che passano dalla media di 7,5 mesi del 2020 a quella di 6,4 mesi.
Ancora decisivo risulta essere il mutuo ipotecario: il 71,3% delle compravendite, infatti, è stato possibile grazie a questo strumento (il 2° trimestre era 69,6%), frutto di tassi di interesse sostenibili in grado di far crescere la domanda. Di contro, nel nostro Paese rimane il problema dell’accesso al credito per il 21,3% degli intermediari, un fattore che comporta la rinuncia all’acquisto da parte dei clienti.
Sugli effetti della pandemia, invece, la maggior parte degli intervistati non sembrano avere preoccupazioni. Ben il 64,2% del campione la pandemia può essere un motore di stimolo alla domanda, con prospettive nel prossimo biennio che si mantengono tutto sommato positive, nonostante sul mercato perduri una problematica relativa all’incontro equilibrato domanda/offerta, e in questo l’agenzia immobiliare a Taranto Cambio Casa sa bene come operare.
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