Per la giovane artista – fiera sostenitrice dei diritti umani e LGBT – solo collaborazioni di primo livello. Oltre alla clip diretta da Bozzelli (vincitore nel 2020 della Settimana internazionale della critica di Venezia col corto J’Ador), la produzione del nuovo singolo «we´re friends, right?» è affidata alle mani sapienti del mitico Chris Lord Alge (che ha collaborato anche con Green Day, Muse, Caparezza). Phil X, chitarrista di Bon Jovi, è lo special guest che dà un tocco rock al pezzo. Per l’oufit e lo style del video si è affidata ad Ann Marie Hoang, stilista che collabora con i più grandi nomi di Hollywood.
Il nuovo progetto musicale si inserisce in un annus mirabilis. A maggio Karin Ann ha vinto il “Munich Music Video Awards” con il video del suo pezzo “babyboy” tratto dall’Ep di debutto “lonely together”. Lo scorso luglio, la giovane cantante si è esibita con quel brano sulla televisione nazionale polacca mostrando di fronte alle telecamere una bandiera arcobaleno. Nei suoi testi tocca un vasto numero di argomenti come la parità di genere, la vita e la tossicità di certi amori e la salute mentale. Argomenti avversi alla Slovacchia conservatrice. Per la sua attenzione ai diritti umani e LGBT a fine agosto è stata scelta da Spotify per la campagna Equal Global come testimonial: il suo singolo è stato inserito sulla playlist editorial e la sua gigantografia è apparsa sul billboard di Times Square a New York City (è la prima volta per una slovacca). Il New York Times la descrive come la voce della Generazione Z. A settembre, in occasione degli Zebrik Awards a Praga, ha vinto l’Award nella categoria “Scoperta dell’anno“. È insomma un astro in ascesa: secondo il quotidiano tedesco Bild, Billie Eilish dovrebbe iniziare a preoccuparsi per l’arrivo sulle scene di Karin Ann…