L’aretina Sintra consolida la propria attività e attiva una nuova sede a Firenze. L’azienda, realtà di riferimento a livello nazionale per le soluzioni di business on-line, sta vivendo un 2021 particolarmente positivo che ha trovato espressione in una serie di investimenti motivati dall’ambizione di creare un polo digitale diffuso capace di mettere in rete sempre più imprese e professionisti. Questo processo di crescita, partito dalla città di Arezzo dove Sintra conta quasi ottanta dipendenti, ha portato negli scorsi anni alle aperture a Rzeszòw in Polonia e a Milano, e ha trovato ora ulteriore espressione nella scelta di gettare le basi anche nel capoluogo toscano.
La nuova sede si trova nel cuore della città, al The Student Hotel Firenze, in un ambiente particolarmente dinamico che offre uno spazio di coworking dove la presenza di numerose realtà impegnate in diversi settori stimolerà ulteriormente lo sviluppo di strategie innovative volte alla digitalizzazione dei servizi e delle attività. Questa collocazione, inoltre, è particolarmente affine alla mission di Sintra di coinvolgere e di valorizzare i giovani attraverso la creazione di opportunità di lavoro nel ramo delle nuove tecnologie, attraverso un ufficio che ambisce ad essere un centro attrattivo anche per gli studenti dei poli universitari di Firenze e di Pisa. La sede di Firenze, infine, garantirà una maggior vicinanza a molte realtà che l’azienda aretina sta affiancando e sostenendo in tutti quei processi di digitalizzazione che trovano il loro perno nello sviluppo dell’omnicanalità volta a integrare strategie commerciali on-line e off-line. «Tra le nostre priorità - spiega Gianni Bianchi, fondatore e titolare di Sintra insieme a Michele Barbagli, - rientrano la valorizzazione dei giovani, la formazione continua e la creazione di una vera e propria community tra professionisti in grado di collaborare per sviluppare strategie digitali, fornendo sempre nuovi servizi ai progetti di digitalizzazione e di internazionalizzazione di tante piccole e medie imprese italiane».