Per conoscere l’importo del netto in busta paga è necessario conoscere la RAL (Reddito Annuo Lordo) di riferimento, ossia lo stipendio lordo che corrisponde all’ammontare dei compensi percepiti nell’anno solare, da cui poi sottrarre i contributi previdenziali e assistenziali da versare (quelli a carico del lavoratore sono circa il 9%).
Sull’importo rimanente, si sottraggono anche le ritenute IRPEF (comprese le addizionali regionali e comunali), calcolate in base agli scaglioni di reddito personale, con aliquote progressive.
A questo punto, si sommano (nel senso che si recuperano, andando a compensare le imposte versate e le trattenute operate) in busta paga parte delle imposte versate, che si recuperano attraverso le detrazioni IRPEF spettanti (taglio del cuneo fiscale), anche in base al reddito o alla composizione familiare.
Ai fini del calcolo dello stipendio netto in busta paga, le detrazioni spettanti non possono però superare l’IRPEF da versare. L’IRPEF va calcolata sul reddito imponibile, al netto dei contributi previdenziali, assistenziali e di altri redditi particolari (es.: assegni di mantenimento, previdenza complementare, ecc.).
Per quanto concerne il trattamento economico che risulta in busta paga (lo stipendio effettivo), si parte dunque dall’importo complessivo annuo (solitamente composto da 12 mensilità di uguale importo, considerando anche la 13esima e l’eventuale 14esima).
Infine, in base all’inquadramento ed al livello (dal 1° al quadro), si applica una determinata indennità. stabilità dai diversi contratti collettivi di lavoro (CCNL), assieme alle retribuzioni minime spettanti per ogni singolo livello di inquadramento.
Calcolo stipendio netto online
Questo risulta essere uno dei migliori strumenti per il calcolo dello stipendio netto online.
Basta inserire solo alcuni dati e, in pochi click e in modo completamente gratuito, si potrà scoprire la retribuzione netta mensile.
Per conoscere il netto in busta paga, bisogna inserire:
la RAL, ovvero la retribuzione lorda annuale
la regione di residenza
il numero delle mensilità (bisogna sapere se sono previste, ad esempio, le mensilità aggiuntive, come tredicesima e quattordicesima)
eventuali figli e/o coniugi (per i figli, da suddividere se hanno meno o più di 3 anni)
numero delle giornate lavorative.
Una volta inseriti tali dati, si conoscerà la retribuzione netta mensile.
Il tool di calcolo dello stipendio online può essere utilizzato per qualsiasi tipologia contrattuale: tempo indeterminato, determinato, apprendistato, co.co.co, part time.
Calcolo stipendio netto 2021: le novità
Per calcolare lo stipendio netto mensile si parte dalla retribuzione lorda annua, tipicamente indicata con l’acronimo RAL. Questo perché essa rappresenta il compenso concordato con il datore di lavoro al momento della stipula del contratto di assunzione, più gli eventuali scatti di anzianità previsti dal CCNL di riferimento, o gli aumenti di stipendio concordati nel corso degli anni.
Effettuare il calcolo dello stipendio netto, risulta particolarmente utile in fase di assunzione, o qualora si stia valutando una nuova proposta per cambiare lavoro, o anche qualora si stia pensando di chiedere un aumento di stipendio alla propria azienda.
Conoscere il netto che si riceverà in busta paga consente infatti valutare la proposta nel concreto, conoscendo l’importo che realmente finirà nelle proprie tasche, tasse escluse e detrazioni incluse.
Vediamo come fare e quali sono le novità normative che entrano in gioco nel calcolo dello stipendio netto nel 2021.
Calcolo stipendio netto 2021
Il primo passo da compiere per conoscere lo stipendio netto è quello di calcolare il reddito imponibile, pari alla retribuzione lorda meno i contributi previdenziali e assistenziali a carico del lavoratore.
Sul reddito imponibile si calcola l’imposta da versare allo Stato, in base allo scaglione IRPEF di appartenenza. In merito, anche se in Italia da tempo si parla di una riforma fiscale che apporti una rimodulazione scaglioni IRPEF, per il 2021 non ci sono novità di rilievo che vadano ad impattare sul calcolo dello stipendio netto.
Le modifiche che si prevede vengano attuate dal Governo dovrebbero comportare una riduzione IRPEF sui redditi medio-bassi che potrebbero così ottenere un netto in busta paga più alto.
Nella dichiarazione dei redditi 2021 il Governo ha mantenuto le detrazioni fiscali al 19%, proporzionali ai consueti scaglioni di reddito.
Alcune novità potrebbero però sopraggiungere in combinazione con il riordino delle misure per la famiglia (assegno unico figli in primis), che per il suo finanziamento ha previsto anche il riordino di alcune agevolazioni fiscali in atto.
Per ora, comunque il quadro fiscale resta inalterato, in attesa della prima bozza di riforma IRPEF ufficiale, per cui si procede al calcolo IRPEF come di consueto. Da gennaio 2022 è attesa l’entrata in vigore dell’assegno unico universale, con la conseguente abolizione delle detrazioni per figli a carico, che troverà posto proprio nei decreti attuativi del Family Act e nell’attesa riforma fiscale.