"Pippo", come lo hanno sempre chiamato amici, colleghi e fan, passa la giovinezza a Milano, dove i genitori si trasferiscono alla ricerca di migliori condizioni economiche e dove il padre trova un modesto impiego come calzolaio e la madre fa la sarta. Viene educato in un seminario dei Gesuiti, meditando per qualche tempo di avvicinarsi al sacerdozio. Successivamente, grazie all'amico melomane Danilo Fois che, pur non interessato, lo trascina per ore e ore al loggione dellaScala, inizia a dedicarsi al canto, formandosi in modo frammentario presso vari maestri (tra i quali il baritono Luigi Montesanto, che diverrà poi suo agente), le cui lezioni vengono pagate da Fois e da altri amici[1]. Nel 1938 vince un concorso di canto a Firenze.
Allo scoppio della guerra viene arruolato nell'esercito, finendo ripetutamente in cella per il suo comportamento. Grazie ad un ufficiale medico che lo giudica "più utile all'Italia come cantante che come soldato", sfugge allo sterminio del proprio reggimento nella campagna di Russia, ottenendo una licenza per una convalescenza fittizia poche ore prima della partenza per il fronte. Inizia quindi un'attività come cantante di musica leggera ed avanspettacolo con lo pseudonimo di Nino Florio, in quello che descrive come "bombardamenti a parte, il periodo più bello della mia vita"[2]. Trascorre l'ultimo periodo della guerra in Svizzera, dove ha l'opportunità di esibirsi presso la radio di Losanna, alternando brani lirici e canzoni (rimangono al riguardo alcune registrazioni acquisite dalla EMI).
Fonte notizia
www.royalmonaco.net 2021 06 ospedaletti-im-ricorda-il-tenore-giuseppe-di-stefano-nel-100-dalla-nascita-1921-2021.html