Secondo una recente indagine condotta dall’OTA Booking.com, il 71% degli intervistati a livello mondiale quest’anno preferirebbe andare in vacanza piuttosto che trovare l’amore.
L’emergenza coronavirus sembra essere finalmente sotto controllo anche in Italia e le condizioni per sfruttare al meglio i mesi centrali della stagione turistica ci sono tutte. A inizio giugno il 40% della popolazione italiana ha ricevuto almeno una dose di vaccino e intanto sempre più regioni passano in zona bianca. Certo, il Covid-19 è ancora tra noi e bisogna rispettare le misure di distanziamento sanitario e indossare le mascherine, ma la situazione generale è comunque molto positiva.
Nelle regioni “bianche” è abolito il coprifuoco e i comuni possono decidere di ripartire subito con fiere e feste locali e riaprire in anticipo parchi a tema, piscine al chiuso, sale giochi, stabilimenti termali e palazzetti dello sport.
Purtroppo ottimismo e voglia di fare non bastano per lasciarsi alle spalle i disastri causati dalla pandemia. È indispensabile gettare subito le basi per ricostruire in modo ancora più solido di prima il buon nome dell’Italia all’interno del panorama turistico. Senza tralasciare alcune nuove tendenze che si sono andate affermando, come la voglia di scoprire luoghi poco battuti.
«La maggioranza delle strutture con cui lavoriamo ha già registrato il tutto esaurito per l’estate 2021 – racconta Paolo Zennaro, CEO di Welcomeasy. Le persone hanno voglia di vacanza. Quando c’è un grande desiderio però, anche le aspettative sono molto alte. È un meccanismo psicologico ben noto. Mi aspetto che i viaggiatori, già diventati più consapevoli ed esigenti nei confronti dell’offerta turistica nel corso degli ultimi anni, nel post pandemia lo saranno ancora di più. Come trarre il maggior beneficio per il settore da questa ripartenza tanto desiderata, offrendo al turista la vacanza dei suoi sogni? La chiave della ripresa è il lavoro di squadra. Da soli non andiamo da nessuna parte».
La vacanza dei sogni
Il turista che sogna da oltre un anno di andare finalmente in vacanza vuole che la sua esperienza sia perfetta e vuole trarre il massimo dal territorio che andrà a visitare in base a quelle che sono le sue esigenze e preferenze. Secondo un’indagine di Interface Tourism Italy e The European Traveler Intelligence Monitor, gli spagnoli cercano in Italia vacanze nella natura, i francesi esperienze culturali, i tedeschi relax nei centri wellness, mentre gli olandesi desiderano alternare shopping e attività all’aria aperta lungo le coste. Gli italiani, come sappiamo bene, quest’anno opteranno in prevalenza per vacanze di prossimità e undertourism, a caccia di piccoli borghi e località poco frequentate. «Il comun denominatore di tutte queste diverse esperienze di vacanza sono gli operatori del settore turistico, chiamati a instaurare collegamenti, offerte e interazioni fra tutte le proposte di un territorio – spiega Zennaro. In ogni comparto del mercato ci vuole una figura di riferimento che si faccia carico del compito di fare rete. Per quello extra alberghiero i candidati ideali sono proprietari e property manager, tra i primi a entrare in relazione con i turisti pronti a iniziare la loro vacanza. Se chi gestisce appartamenti e case vacanze impara a stringere relazioni con gli attori locali, dal contadino che vende prodotti biologici all’artigiano, passando per il piccolo tour operator che offre gite fuori porta, gli ospiti potranno godere di un’esperienza totale, unica e personalizzata, che li invoglierà sia a lasciare una recensione positiva, sia a tornare di nuovo in struttura. Solo facendo vivere davvero il territorio ai turisti avremo l’opportunità di far rivivere l’economia del nostro Paese».
Idee per fare rete
Le occasioni per stringere relazioni proficue con esercenti e attività del territorio sono molteplici, ma vanno studiate con cura. Innanzitutto, property manager e proprietari di appartamenti e case vacanza possono accordarsi con i ristoranti della zona, per offrire ai propri ospiti un piccolo sconto su un pranzo o una cena. Ma non solo. «Possono pensare di stampare dei buoni personalizzati, con il proprio logo, che i turisti useranno per una degustazione nelle vigne o nelle cantine del luogo o ancora nei maneggi, nei centri benessere e così via. A chi vuole fare rete con i commercianti, gli artigiani e i contadini, consiglio di confezionare con prodotti locali un regalo di benvenuto per gli ospiti. Assaggiando le specialità del territorio i turisti saranno invogliati ad andare a fare acquisti dallo stesso fornitore. E può essere una buona idea pensare anche a un piccolo regalo di commiato. Così l’ospite si porta a casa un pezzettino di vacanza, e il gestore della casa vacanza lascia un ricordo duraturo che invoglierà ancora di più il turista a scrivere una recensione positiva» sottolinea il CEO di Welcomeasy. Nella selezione degli attori con cui fare rete, l’ideale è optare per luoghi ed esperienze da consigliare agli ospiti che siano fuori dai grandi circuiti, scartando i classici suggerimenti che si possono trovare sul Web. Così si regalano al turista piccole chicche che lo porteranno a scoprire il territorio con gli occhi di chi ci è nato.
Il boom del turismo esperenziale
Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo il mercato del Turismo Esperienziale, entro il 2030, aumenterà del 57%. Sono dati pre pandemia: nel mercato turistico post Covid-19 il fattore umano e relazionale molto probabilmente giocherà un ruolo ancora più importante.
Ma cos’è il turismo esperenziale? Un modo di viaggiare che privilegia il rapporto tra individuo, territorio e comunità e che non vede più il turista come spettatore passivo del pacchetto turistico ma come attore attivo, in grado di determinare la buona riuscita della sua vacanza. Un obiettivo che diventa possibile nel momento in cui una figura esperta come l’host si fa carico di questa esigenza.
C’è un’unica incognita in questa equazione: proprietari e property manager non hanno molto tempo per consigliare agli ospiti ristoranti, visite guidate, produttori ed esperienze. Devono sfruttare gli scambi di messaggi che seguono la prenotazione, usando strumenti come WhatsApp Business e le email, e la mezz’ora che passeranno a tu per tu con gli ospiti al momento dell’accoglienza. Welcomeasy permette di ridurre al minimo il tempo speso nelle noiose procedure di check-in. Ecco allora che il tempo sottratto alle lungaggini burocratiche diventa disponibile per coltivare la relazione con l’ospite e mettere a frutto l’offerta costruita facendo rete con gli attori del territorio. «Si tratta di una grande opportunità, soprattutto per le aree più decentrate. C’è già chi lavora in questa direzione, ma è una best practice che non ha ancora preso piede. Adesso il momento è maturo per creare un vero ecosistema di relazioni fra gli attori che compongono un’offerta turistica» conclude paolo Zennaro.