Apre a Sanremo la mostra personale della talentuosa fotografa Elisa Fossati.
Dal 1 al 30 aprile le suggestive foto della giovane artista lombarda saranno esposte presso la sede ligure della Milano Art Gallery, la storica galleria Bonbonniére, in Corso degli Inglesi 3, proprio di fronte al Casinò, crocevia di grandi nomi della musica e dello spettacolo.
La mostra itinerante We Are The World, presentata a Milano lo scorso anno e portata poi a Bassano del Grappa (VI), Roma e Cervinia, è un racconto fotografico, una collezione delle emozioni e delle sensazioni raccolte dall’artista nel corso dei suoi viaggi in tutto il mondo.
Un punto di vista genuino, giovane e maturo ad un tempo, di chi è in grado di cogliere in uno scatto la vera bellezza di ciò che ha di fronte, le fotografie di Elisa Fossati, per usare le parole del sociologo di fama mondiale Francesco Alberoni, «esprimono il suo spirito curioso e l’attenzione particolare ai dettagli della realtà che le scorre davanti».
Di lei ha scritto anche Vittorio Sgarbi: «gli scatti della giovane e promettente fotografa Elisa Fossati non solo colgono la contemporaneità delle cose e della vita, ma testimoniano anche la precisione della sua percezione e l’ordine geometrico delle forme».
Alcuni degli splendidi scatti esposti alla mostra, presentata dal curatore di mostre e grandi eventi Salvo Nugnes, già manager di personalità dell’arte e della cultura come Sgarbi, Alberoni, Ricciarelli, Margherita Hack ed altri, sono stati protagonisti di uno speciale al TG2, nonché della prestigiosa rassegna Pro Biennale di Venezia e della mostra internazionale Spoleto Arte, nel contesto del Festival dei Due Mondi.
«È qualcosa che va oltre la semplice fotografia» commenta Roberto Villa, fotografo di fama e amico dei grandi Dario Fo e Pasolini. Le opere di Elisa Fossati infatti sono anche riflessione, ciascuna di loro parla all’osservatore in modo spontaneo e sorprendente. Tecnica e pensiero si fondono per testimoniare che esistono sì culture e realtà diverse, ma anche che tutto il mondo è paese, per questo esiste la rassegna We Are The World: per dimostrare che alla fine siamo tutti uguali.